Per la ricerca e per i ricercatori, in tutti i campi, non è mai semplice attirare l’attenzione del grande pubblico e, di conseguenza, di eventuali finanziatori. È per questo che Meet, Mithocondrial Europen Educational Training, progetto quadriennale di formazione e mobilità Marie Curie nell’ambito della medicina mitocondriale, del quale l’Università di Bologna è coordinatore, ha affiancato alle attività di ricerca clinica lo sviluppo di “soft skills”.
“Ci siamo resi conto che il nostro compito non è solo quello di essere dei bravi scienziati, ma anche quello di spiegare al pubblico le motivazioni che ci spingono e chi beneficia del nostro lavoro”, ha spiegato Selena Trifunov, dottoranda del programma. Grazie ad attività extra laboratoriali su management, comunicazione, organizzazione di eventi e fundraising e all’esperienza di Serena Paterlini, project manager del Meet e professionista nel campo della progettazione e delle associazioni no profit, i giovani ricercatori hanno lanciato una raccolta fondi, che partirà a dicembre e andrà avanti fino a marzo, per sostenere l’associazione International Mito-Patient, network internazionale di organizzazioni impegnate nel fare da ponte tra i diversi centri di ricerca e di cura internazionali.
Meet è stato approvato dalla Commissione Europea nel 2013 ed è coordinato da Giuseppe Gasparre, docente di Genetica medica del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Alma Mater. L’attività di ricerca del progetto si focalizza sulla medicina e sulla biologia mitocondriale, fondamentali per la cura delle malattie mitocondriali che si manifestano spesso in forma aggressiva in bambini e adolescenti, ma anche in campo oncologico. Un progetto transnazionale, che prevede una ricorrente mobilità dei propri ricercatori nei laboratori affiliati in tutta Europa, come lo State Hospitals di Salisburgo, il Medical Research Council di Cambridge e il National Institute for Medical Research di Londra.
La campagna di fundraising è stata lanciata il 13 settembre, quando i Meeters hanno lasciato i loro laboratori per correre la Great North Run, e continua con altri importanti appuntamenti nel 2016. Il primo, il 29 e il 30 gennaio, a Nijmegen in Olanda, è un simposio scientifico, “From bench to bedside, and back”, per i pazienti e le loro famiglie, per le associazioni, i clinici e i ricercatori. I giovani scienziati del Meet racconteranno i progressi del progetto e parleranno delle aspettative e delle possibili ricadute cliniche. Un’occasione di incontro e confronto tra pazienti e ricercatori, che darà anche l’opportunità ai pazienti e alle associazioni impegnate nella diffusione delle esperienze dei malati mitocondriali e delle loro famiglie di ottenere una borsa di studio. A marzo, invece, i Meeters correranno di nuovo, ma questa volta a Parigi, alla “Semi de Paris”, maratona di ventuno chilometri che attraversa la città.