Una rete di Campus pensata per integrare le funzioni centrali della vita universitaria: didattica, ricerca e servizi agli studenti. È il cuore del nuovo Piano Edilizio dell’Università di Bologna, presentato oggi nell’Aula Absidale di Santa Lucia: 67 opere da realizzare nel periodo 2016-2021 con un impegno finanziario di 286 milioni di euro, di cui circa 130 su budget di Ateneo.
Un progetto di ampio respiro che andrà a disegnare una struttura multicampus fatta di 14 plessi - dieci all’interno della città metropolitana di Bologna e i restanti nelle quattro provincie della Romagna – portando ad un incremento di circa il 12% di aule, del 28% per sale studio e biblioteche, del 18% per gli spazi di ricerca e a più di 1000 nuovi alloggi per studenti.
In particolare, per il Campus di Bologna è in programma una ridefinizione complessiva degli insediamenti universitari. A partire dalla riorganizzazione dell’area di via Filippo Re e del comparto Belmeloro – Selmi – San Giacomo, per soddisfare le esigenze didattiche ed amministrative della cittadella universitaria. Si prevede poi una riqualificazione del complesso di viale Risorgimento che, in combinazione con l’ampliamento del polo di Bertalia, permetterà di aggregare la filiera delle ingegnerie.
Nel Complesso dell’Ospedale Universitario Sant’Orsola è in programma la realizzazione di due nuovi interventi pensati per garantire lo sviluppo delle attività di ricerca e di servizio agli studenti dell’area medica. Negli spazi del comparto Berti Pichat troveranno invece nuova collocazione i più prestigiosi enti di ricerca nel campo delle scienze fisiche, mentre il completamento del plesso Battiferro permetterà di riunire le aree della Chimica, di Farmacia-Biotecnologie e di Astronomia. A Ozzano sarà dislocato l’archivio centralizzato di Ateneo e verrà realizzato un nuovo centro faunistico. La sede di Imola sarà potenziata grazie alla realizzazione di nuovi servizi per gli studenti nel comparto dell’Osservanza.
Per i Campus della Romagna il Piano Edilizio prevede un investimento complessivo di circa 80 milioni di euro. L’obiettivo è raggiungere il consolidamento delle vocazioni identitarie dei territori, con il completamento delle opere già avviate a Forlì e a Cesena e il rafforzamento delle dotazioni logistiche di Ravenna e Rimini.
Un piano, insomma, che ottimizza e amplia l’articolata distribuzione territoriale dell’Alma Mater, coniugando le esigenze della didattica e della ricerca con quella dei servizi agli studenti. Uno sforzo e un investimento finanziario che darà i suoi frutti nel tempo e che consentirà di garantire il mantenimento del livello di eccellenza e di prestigio che l’Università di Bologna ha conseguito nella sua storia millenaria.