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Human Rights Nights al Campus di Forlì: diritti umani, migrazioni, donne, memoria e conflitti nel mondo

In programma oltre quindici film in diversi formati - lungometraggi e corti, documentari e fiction - e una mostra di fotografia, accompagnati da incontri di approfondimento con artisti, esperti ed attivisti


Un'immagine da "The Other Side of Everything", di Mila Turajlić, il film che aprirà il festival

Human Rights Nights, il festival di cinema, arte e musica per i diritti umani torna a Forlì dal 19 al 21 novembre, organizzato dall'associazione Human Rights Nights, promosso dal Campus di Forlì dell’Università di Bologna, con il patrocinio del Comune di Forlì, il sostegno del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione e di Ser.In.Ar, e la collaborazione del Centro Diego Fabbri e di diverse associazioni impegnate a Forlì sui diritti umani e l’integrazione.

L’iniziativa, che si terrà al Teaching Hub (Via Corridoni, 20) e per alcuni eventi presso la sede di Scienze Politiche (Area di Campus, Via Giacomo della Torre, 1), prevede la proiezione di oltre quindici film sul tema dei diritti umani in diversi formati - lungometraggi e corti, documentari e fiction - e una mostra di fotografia, accompagnati da incontri di approfondimento con artisti, esperti ed attivisti.

L'apertura è in programma per lunedì 19 novembre alle 18 presso il Teaching Hub con l’inaugurazione della mostra fotografica "ICTY Into the Scene - Resolution 808" di Martino Lombezzi e Jorie Horsthuis e la proiezione del primo film, "The Other Side of Everything" di Mila Turajlić: una memoria dell’opposizione al dittatore serbo Milosevic e dell’evoluzione dell’attivismo politico in Serbia. Un incontro organizzato dai docenti del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione accompagna l’inaugurazione della mostra, mentre il giorno successivo, martedì 20 alle 11, ci sarà l’intervento dell’ex procuratore dell'ICTY (International Court Tribunal ex-Yugoslavia) Peter McCloskey, gli autori del progetto fotografico e Jelena Dobricic, interprete di ICTY.

Nei giorni seguenti, il 20 e 21 novembre, continueranno le proiezioni di film accompagnate da dibattiti e incontri, per affrontare i temi di conflitti e guerre (dalla Corea al Medio Oriente), le questioni di genere e violenza, le migrazioni, la violenza di Stato e questioni di etica. Tra i film, "Il prigioniero coreano" di Kim Ki-Duk sulla tensione tra Nord e Sud Corea, "The Rape of Recy Taylor" di Nancy Buirski, che celebra il coraggio della prima donna afro-americana che ha identificato e denunciato i suoi stupratori bianchi, "Face to Face with ISIS" di Stacey Dooley e "Radio Kobane" di Reber Dosky sulla resistenza delle donne Yazidi e le guerrigliere Curde all’assedio dello Stato Islamico.

Alla migrazione è dedicata la serata del 20 novembre in collaborazione con Forlì Citta Aperta e la Scuola Penny Wirton e il film "L’ordine delle cose" di Andrea Segre (21 novembre). Il film "Sulla mia pelle" di Alessio Cremonini è presentato in omaggio a tutte le vittime di violenze da parte dei rappresentanti delle istituzioni. I temi della psichiatria e dell’integrazione sono presenti con la proiezione de "La follia degli altri" di Francesco Merini. Il progetto Mediterranea – la nave di soccorso umanitario – sarà invece presentato alle 19,15 del 21 novembre, prima del film di chiusura, "Three Identical Strangers" di Tim Wardle, che inizierà alle 21 e tratta della questione dell’etica e dei diritti dei bambini. Il film, vincitore del US Documentary Special Jury Award for Storytelling al Sundance Film festival, è presentato in Italia in anteprima.

Il festival è stato realizzato grazie alla partecipazione attiva di un comitato scientifico di docenti dell’Università di Bologna, Campus di Forlì: Raffaella Baccolini, Sandro Bellassai, Stefano Bianchini, Marco Borraccetti, Maria Laura Lanzillo, Patrick Leech, Rafael Lozano, Alessandro Martelli, Roberta Pederzoli, Benedetta Siboni, Beatrice Spallaccia, Sam Whitsitt.