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Le due stesure del “Paesaggio” di Leonardo da Vinci, scoperte grazie ad un team Unibo

Con una scansione digitale ad altissima risoluzione, gli studiosi sono riusciti a far emergere le microscopiche asperità superficiali dovute alla pressione nell'incisione del tratto, rivelando che alcuni dettagli sono stati aggiunti in un secondo tempo dalla mano dell’artista


Il "Paesaggio" di Leonardo da Vinci, risalente al 1473

Uno dei più celebri disegni di Leonardo da Vinci, il “Paesaggio”, nasce da due differenti stesure: alcuni dettagli sono stati aggiunti in un secondo tempo dalla mano dell’artista. La scoperta è arrivata grazie ad una nuova scansione digitale in altissima risoluzione che ha coinvolto un team di ricercatori del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna. I risultati dello studio saranno esposti, accanto al “Paesaggio” originale, a partire dal 15 aprile all’interno della mostra “Leonardo a Vinci. Alle origini del Genio”, allestita a Vinci, nel Castello dei Conti Guidi, sede del Museo Leonardiano, e curata dalla Galleria degli Uffizi insieme allo stesso Museo Leonardiano.

La squadra di studiosi dell’Alma Mater – composta da Marco Gaiani, Fabrizio Ivan Apollonio, Giovanni Bacci, Andrea Ballabeni, Simone Garagnani – aveva già lavorato in passato su un capolavoro leonardesco: il celeberrimo “Uomo Vitruviano”. Ora l’analisi si è invece concentrata sul “Paesaggio” (noto anche come “Paesaggio 8P”, dal suo numero d’inventario) e su uno “Studio per l’Adorazione dei Magi”, entrambi conservati al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. Con strumenti ancora più sofisticati rispetto al passato.


“Rispetto alla precedente esperienza di lavoro su Leonardo, la nostra metodologia si è ulteriormente affinata adattando alcuni procedimenti alle diversità fisiche del disegno e migliorando le performance del rilievo”, spiega il docente Unibo Fabrizio Ivan Apollonio. “In particolare è stato elaborato un applicativo ad hoc, chiamato ISLe (InSight Leonardo), che assembla vari software e procedure metodologiche. Lo strumento è così in grado di creare per ogni originale una perfetta riproduzione digitale, utilizzabile per le principali attività che vedono coinvolgere il disegno stesso: documentazione, studio ed esposizione al pubblico. In questo modo non è più necessario utilizzare l’opera autentica, evitando così il deterioramento dovuto alla luce e alla manipolazione”.

Il team di ricercatori dell'Università di Bologna al lavoro sulla scansione digitale del disegno

Grazie ad InSight Leonardo, gli studiosi sono riusciti a produrre una scansione ad altissima fedeltà del disegno, non solo riproducendo l’immagine superficiale ma ricostruendola anche in senso tridimensionale. L’analisi ha permesso così di far emergere le microscopiche asperità superficiali dovute ad esempio alla pressione nell’incisione del tratto o dei solchi di costruzione del disegno. Una serie di nuovi indizi che ha messo in evidenza come Leonardo abbia lavorato in due momenti sul suo “Paesaggio”, aggiungendo alcuni elementi dopo la prima stesura.


"Le peculiarità materiche e la particolare configurazione morfologica del ‘Paesaggio’ corrispondono a deformazioni della superficie del foglio superiori rispetto a quelle presenti nell’Uomo Vitruviano’”, dice il docente Unibo Marco Gaiani. “Per questo si è resa necessaria un’analisi più accurata, che permettesse di restituire con la maggior fedeltà possibile le caratteristiche del disegno".

Grazie al lavoro di digitalizzazione dell’opera, gli specialisti hanno ora a disposizione un nuovo strumento di analisi, utilizzabile anche da remoto. Inoltre, in questo modo anche il grande pubblico può esaminare da vicino il disegno, apprezzandone i più minimi dettagli su un monitor touchscreen ad alta definizione.

"Grazie al processo di sperimentazione applicato ai diversi casi di studio è nato un archivio digitale di disegni che descrive fedelmente le informazioni del sistema fisico analogico originale”, dice in conclusione il professor Apollonio. “Inoltre, è stato possibile indagare e implementare tecniche per l’acquisizione e la restituzione tridimensionale del segno grafico. Cosa che ha permesso di fornire essenziali informazioni sull’intero processo leonardiano di realizzazione del disegno, offrendo nuove possibilità agli studiosi per elaborare chiavi interpretative precedentemente impossibili da trovare”.