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Il gruppo KELD del CIRSFID ha vinto la Challenge proposta dalle Nazioni Unite

Il gruppo KELD - Knowledge Extraction from Legal Documents del CIRSFID Unibo ha vinto il primo premio utilizzando Akoma Ntoso e tecnologie di natural language processing in grado di estrarre e qualificare automaticamente metadati semantici dalle risoluzioni dell’Assembla Generale

Il gruppo KELD del CIRSFID ha vinto il primo premio della Challenge delle Nazioni Unite. Coordinato da Monica Palmirani e formato da Fabio Vitali, Octavian Bujor, Biagio Distefano, Francesco Draicchio, Davide Liga e Francesco Sovrano, il team Knowledge Extraction from Legal Documents dell’Alma Mater ha vinto utilizzando Akoma Ntoso e tecnologie di natural language processing in grado di estrarre e qualificare automaticamente metadati semantici dalle risoluzioni dell’Assembla Generale.

La sfida mirava a coinvolgere gli esperti di tutto il mondo per annotare in OASIS Akoma Ntoso, uno standard XML internazionale utilizzato da molti parlamenti e gazzette nel mondo, l’insieme delle risoluzioni dell’Assemblea Generale. Nel contempo si chiedeva di classificare semanticamente le risoluzioni in modo automatico estraendo, analizzando e interpretando le informazioni in esse contenute.

Tre gli elementi che hanno contribuito a sviluppare la soluzione vincente: 1) strumenti di natural language processing e di Semantic Web applicati a testi di natura deliberativa; 2) conoscenza approfondita di modellazione e rappresentazione dei documenti in Akoma Ntoso; 3) analisi informatico-giuridica della regolazione e della governance degli organi delle Nazioni Unite.

Il team vincitore ha realizzato un framework open source, denominato SANKOFA- Semantic Annotation of Knowledge Featuring Akoma Ntoso - che nella lingua AKAN significa "torna indietro e prendilo" ossia nel nostro caso "cerca l'informazione mancante e integrala in ciò che già sai". Al modello su cui è basato SANKOFA hanno contribuito anche i colleghi Aldo Gangemi, Silvio Peroni, Andrea Nuzzolese con i loro studi teorici volti a integrare al meglio le ontologie informatiche già disponibili, quali UNDO e SDGIO, nel contesto della Challenge e in particolare in Akoma Ntoso, lo standard OASIS ideato da Fabio Vitali e Monica Palmirani di UNIBO.

Questa iniziativa, organizzata dal United Nations High-Level Committee on Management (HLCM) del United Nations Chief Executives Board for Coordination (CEB), è parte di un programma più ampio (AKN4UN[6]) che vede l’utilizzo dello standard OASIS Akoma Ntoso per favorire la gestione documentale digitale e migliorare così la trasparenza e la tracciabilità delle azioni deliberate dalle Nazioni Unite.

Questa soluzione aiuterà le Nazioni Unite, Assemblea Generale di New York, a rendere più accessibili le risoluzioni in formato digitale, ad interoperare con le altre agenzie UN tramite un formato XML standard internazionale, a monitorare l'applicazione del programma mondiale "Sustainable Development Goals" usando metodi del Web semantico come Linked Open data.