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Laureati e mondo del lavoro: l’Università di Bologna nella top 100 mondiale

Con un balzo in avanti rispetto allo scorso anno, l’Alma Mater raggiunge la posizione numero 84 del QS Graduate Employability Rankings, la classifica che valuta gli atenei per la capacità di favorire occupazione e successo professionale dei propri neolaureati


L’Università di Bologna è tra i migliori 100 atenei al mondo per la capacità di favorire occupazione e successo professionale dei propri laureati. A certificarlo è la nuova edizione del QS Graduate Employability Rankings, classifica realizzata nell’ambito del prestigioso QS World University Rankings per misurare i risultati in termini di occupabilità ottenuti dagli atenei di tutto il mondo.

L’Alma Mater raggiunge quest’anno la posizione numero 84 a livello mondiale, con un significativo balzo in avanti rispetto alla passata edizione quando era collocata nel range 111-120 della classifica. Un notevole miglioramento che deriva da risultati superiori rispetto allo scorso anno in tutti gli indicatori che compongono il ranking.

Tra questi spicca in particolare l’indicatore che misura le collaborazioni con il sistema delle imprese (Partnerships with Employers), nel quale l’Università di Bologna raggiunge il 18esimo posto a livello mondiale, grazie soprattutto alle attività di ricerca congiunte e all’ampia offerta di tirocini in azienda.

Ottimi piazzamenti arrivano anche nella Employer Reputation, che misura la soddisfazione delle imprese per la preparazione dei neolaureati assunti, nell’indicatore Alumni Outcomes, che valuta il successo professionale dei neolaureati, e nel Graduate Employement Rate, che misura il numero di neolaureati occupati a dodici mesi dalla fine degli studi.

“Essere tra i migliori atenei al mondo di questa classifica è per l’Università di Bologna una grande soddisfazione”, commenta il rettore Francesco Ubertini. “Si tratta di un risultato che premia l’intenso lavoro fatto in questi anni su quattro fronti cruciali: l’innovazione della didattica, l’offerta di nuovi corsi per lo sviluppo delle competenze trasversali, il potenziamento della dimensione internazionale dell’Ateneo, il rafforzamento continuo dei rapporti con le istituzioni pubbliche e private del territorio”.