Amnesty International Italia, Università di Bologna e Comune di Bologna hanno scritto una lettera all'ambasciatore italiano al Cairo, Giampaolo Cantini, per chiedergli di fare pressione sul governo egiziano affinché Patrick Zaky - lo studente dell'ateneo bolognese arrestato il 7 febbraio in Egitto - sia rilasciato il prima possibile o gli sia concesso almeno di scontare la detenzione preventiva presso il suo domicilio.
A spingere i firmatari a chiedere un intervento dell'ambasciatore in Egitto sono stati da un lato lo stillicidio di udienze convocate e rinviate nelle ultime cinque settimane, in un paese dove peraltro l'attività giudiziaria è pressoché ferma a causa della pandemia da Covid-19; ma anche e soprattutto la circostanza che Patrick Zaky è asmatico, dunque un soggetto a rischio di contagio più di altri che si trova in un ambiente - una prigione egiziana - dove più che in altri può propagarsi il virus.
Nella lettera all'ambasciatore Cantini è stato sottolineato come altri stati dell'Africa settentrionale abbiano preso iniziative per decongestionare i centri di detenzione e che un provvedimento del genere è stato sollecitato al governo egiziano all'inizio di aprile anche dall'Alta commissaria Onu per i diritti umani.