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Idee per ripartire dopo il lockdown: le soluzioni degli studenti Unibo nate da UNA.TEN

Il programma di open innovation promosso dal network UNA Europa ha coinvolto più di cento studenti di sette diversi atenei; le quattro squadre dell’Alma Mater hanno ideato un piano per gli eventi culturali estivi, una piattaforma per la sicurezza digitale, una app per viaggi sicuri e uno strumento per sostenere i piccoli produttori alimentari


Un piano per organizzare eventi culturali estivi nel rispetto delle norme di distanziamento, una piattaforma per promuovere la sicurezza digitale tra gli adulti e tra i bambini, una soluzione per “vacanze intelligenti” sul territorio regionale, uno strumento per aiutare i piccoli produttori alimentari ad utilizzare al meglio le tecnologie digitali. Sono le idee per il post-emergenza coronavirus nate dalle quattro squadre dell’Università di Bologna che hanno partecipato ad UNA.TEN, il programma di open innovation promosso dal network UNA Europa.

Nato su iniziativa dell'Alma Mater a partire dall’esperienza bolognese di Oper.TEN, il programma UNA.TEN ha coinvolto più di cento studenti raggruppati in 19 squadre attraverso sette atenei di UNA Europa: Università di Bologna, KU Leuven (Belgio), Helsingin Yliopisto (Finlandia), Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne (Francia), Uniwersytet Jagielloński (Polonia), University of Edinburgh (Regno Unito), Universidad Complutense de Madrid (Spagna).

UNA Europa è un’alleanza universitaria transnazionale che coinvolge oggi mezzo milione di persone tra studenti, ricercatori e docenti: con UNA.TEN il network ha potuto testare nuovi metodi di apprendimento, basati su sfide e confronto, offrendo così agli studenti la sua prima iniziativa di formazione congiunta. “Quest’esperienza rappresenta un primo importante passo in avanti per dare forma all’Europa del terzo millennio, uno degli obiettivi chiave di UNA Europa”, ha detto la segretaria generale del network Emily Palmer.

Al centro del programma c’erano quattro problemi legati alla fase post-quarantena dell’emergenza coronavirus che interessano in questo momento tutti i paesi europei: l’accesso agli eventi culturali, la sicurezza digitale, i viaggi e il turismo, la produzione e vendita locale di prodotti alimentari. L’Università di Bologna le ha affrontate tutte, con quattro squadre coinvolte, ideando soluzioni creative e innovative. Lo scorso 15 maggio i risultati sono stati presentati ad istituzioni, associazioni e imprese del territorio bolognese per valutare possibili implementazioni.

Sulla fruizione degli eventi culturali, la soluzione degli studenti Unibo è Bo!outside: un’area per eventi dal vivo attrezzata con postazioni per il pubblico che garantiscono il distanziamento fisico. Tutti i servizi, compreso quello di ristorazione, sono garantiti e il progetto è pensato per essere economicamente sostenibile per gli organizzatori. L’idea è stata sviluppata dagli studenti Susanna Tinti, Emanuela Buontempo, Daniele Satriani, Francesco Spina ed Alessandra Auddino, anche grazie al supporto di Fondazione per l’Innovazione Urbana e di Open Group.

La soluzione per il problema della sicurezza digitale – divenuto ancora più centrale con il proliferare di attività online a seguito dell’emergenza coronavirus – si chiama invece Noot. L’idea della squadra Unibo che ha affrontato questa sfida è la creazione e diffusione di una piattaforma in grado di coinvolgere ed informare sia i bambini e i ragazzi che gli adulti. Ci sono contenuti e strumenti interattivi che offrono un’esperienza educativa per i più piccoli e servizi di supporto e informativi per genitori e parenti. L’idea è stata sviluppata dagli studenti Gabriele Albrizio, Massimo Moltoni, Chiara Notarangelo, Massimo Weigert, Micaela Rosini e Matteo Mendula, con il supporto di Open Group e di Social Warning.

SafER è invece un servizio digitale, adattabile anche come app per smartphone, che permette agli utenti di scoprire luoghi di interesse culturale e naturalistico poco noti e poco frequentanti nel territorio emiliano-romagnolo. Uno strumento per organizzare viaggi nel verde – che siano gite di una giornata o vere e proprie vacanze – senza correre il rischio di ritrovarsi in luoghi troppo affollati. L’idea è stata sviluppata dagli studenti Francesco De Patre, Debora Bellini, Elena Martini, Luca Vittori, Ilaria Capra e Giulio Pantano, con il supporto di Bologna Welcome.

Per aiutare i piccoli produttori alimentari che in molti casi hanno sofferto la chiusura dei mercati dovuta alle misure di lockdown, infine, gli studenti Unibo hanno pensato all’ideazione di una vera e propria guida. Digitale ma anche cartacea, la guida offre in modo semplice e dettagliato una serie di consigli su come promuovere la propria attività attraverso le tecnologie digitali: dai primi passi per farsi trovare facilmente su internet fino a strategie per costruire comunità di clienti e sfruttare il potere del passaparola. L’idea è stata sviluppata dagli studenti Giacomo Pizzi, Francesca Tartaglia, Katharina Sill, Alessandro Bovicelli, Lauren Greco e Irene Patria, con il supporto di Future Food Institute e di Vazapp.