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Firmato l’accordo tra Legacoop Romagna e Università di Bologna

Ricerca, trasferimento tecnologico, nuovi progetti per agevolare l’ingresso dei giovani laureati nelle aziende, supporto allo sviluppo di nuove imprese in forma cooperativa. Sono alcuni dei capitoli dell’accordo firmato oggi nell’Aula Magna del Campus Universitario di Cesena dal Rettore dell’Alma Mater, Francesco Ubertini, e dal presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti. Era presente l’assessore regionale all’Università Paola Salomoni

L’intesa avrà una durata di 5 anni, rinnovabile per altri 5. L’obiettivo dichiarato è quello di ampliare e avviare collaborazioni tra il mondo accademico e quello cooperativo. Il patto è rivolto alla promozione di nuove iniziative formative, di orientamento ai percorsi formativi e di orientamento al lavoro, di progetti di ricerca e innovazione, trasferimento tecnologico, formazione all’imprenditorialità, della cooperazione allo sviluppo e per l’avvio di start-up innovative in forma cooperativa.

«Sono particolarmente contento di siglare oggi questo accordo e di farlo oggi qui in Romagna - ha affermato il Rettore Francesco Ubertini - L’Alma Mater già da diversi anni investe molto sull’imprenditorialità sia per il mondo della ricerca che per quello studentesco. E i risultati arrivano da tutti gli ambiti disciplinari non solo quelli high tech, ma anche da quelli dalle scienze sociali e dalle humanities. Mi piace sottolineare tra le novità di questo accordo lo spazio dato alle cooperative. Come ateneo siamo stati tra in primi in Italia ad aprire la possibilità di avere la forma cooperativa come assetto organizzativo di start up e spin off».

«L’accordo che sottoscriviamo - ha aggiunto il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti - ci consente di inquadrare in un contesto più organico e generale i rapporti di collaborazione già in essere che il 50% delle nostre coop associate intrattengono con l’Università di Bologna e di potenziarle ulteriormente, come richiedono ormai tutte le nostre imprese. Trasferimento tecnologico, formazione avanzata, innovazione nei processi produttivi, digitalizzazione, sperimentazione,collaborazione con i poli tecnologici e gli enti di ricerca: ecco alcuni degli obiettivi che intendiamo perseguire attraverso questo protocollo ricercando sempre il pieno e diretto coinvolgimento delle nostre cooperative».

«Questo accordo è un segno importante della maturità dell’insediamento di Alma Mater in Romagna, conferma il solido rapporto tra l’Università e il territorio e pone le basi per ulteriori sviluppi e nuove forme di collaborazione», ha detto l’assessore regionale all’Università, Paola Salomoni.

L’evento è stato anche l’occasione per presentare il progetto Coopstartup Romagna ed i due progetti vincitori della terza edizione, entrambi promossi da studenti e ricercatori dell’Università di Bologna. La prima è Non studio, una start up innovativa, nata dall’idea di studenti in scienze dell’informazione di Cesena, che si occupa di rendere divertente l’apprendimento attraverso una piattaforma online interattiva di serious game, videogames a scopo educativo rivolti agli studenti delle scuole medie e superiori. L’altra start-up ad essere premiata è Aladin, la prima spin-off di tipo cooperativo accreditata dall’Ateneo , che nasce dalla valorizzazione della ricerca della professoressa Paola Bonifacci, del Dipartimento di Psicologia, primo del suo genere a livello nazionale, nato per offrire servizi innovativi a famiglie, scuole e istituzioni nell’ambito dei disturbi dell’apprendimento e dell’apprendimento e della multiculturalità.

Nel corso della mattinata erano intervenuti il Presidente di Campus Massimo Cicognani, il responsabile promozione cooperativa di Legacoop Romagna, Emiliano Galanti, e Rosa Grimaldi delegata del Rettore per l’imprenditorialità e i rapporti con le imprese.