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Diagnosi e terapia dell’infezione da SARS-CoV-2: un micro-campione può fare la differenza

La progressiva miniaturizzazione dei test diagnostici e delle metodiche analitiche può essere di grande aiuto nella lotta contro il coronavirus. Per alcune attività diagnostiche e terapeutiche è sufficiente una goccia di sangue, e in alcuni contesti i pazienti potrebbero fare il prelievo in autonomia, direttamente da casa


Le tecnologie di micro-campionamento possono diventare un’arma in più nella lotta contro il coronavirus SARS-CoV-2. Sia per le attività diagnostiche sia nella fase terapeutica, questi strumenti possono infatti permettere ai medici di ottenere le informazioni di cui hanno bisogno dall’analisi di solo una goccia di sangue o di altri fluidi biologici. E in alcuni contesti i pazienti potrebbero fare i prelievi necessari in autonomia, direttamente da casa.

Tre studiosi dell’Università di Bologna  Laura Mercolini e Michele Protti del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie, e Roberto Mandrioli del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita – hanno presentato le possibili applicazioni del micro-campionamento nel contesto della pandemia di Covid-19 in un articolo pubblicato sul Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis, una delle riviste scientifiche di riferimento nel campo dell’analisi farmaceutica.
“Lo scoppio della pandemia da SARS-CoV-2 ha colto impreparati i servizi sanitari di tutto il mondo, medici e scienziati stanno ora cercando di trovare nuovi presidi diagnostici e terapeutici per aiutare i pazienti nella difficile lotta contro un nemico multiforme e ancora poco conosciuto”, spiega il professor Roberto Mandrioli. “In questo quadro certamente complesso, il micro-campionamento può svolgere un ruolo significativo, consentendo di ottenere informazioni quantitative affidabili in tempi brevi e con alta produttività, se accoppiato correttamente alle tecniche biochimiche ed analitiche adatte”.
Qualunque sia il fluido biologico in esame (sangue, plasma, muco, espettorato, urina), il micro-campionamento permette di ottenere le informazioni di cui i medici hanno bisogno a partire da quantità minuscole: per le analisi che coinvolgono sangue e plasma è sufficiente la puntura di un polpastrello del dito di una mano. Una semplicità e velocità di prelievo che apre la strada alla possibilità di effettuare i test in autonomia, anche direttamente da casa, come già da tempo fanno i pazienti diabetici per la misura della glicemia.
Una volta prelevato, il micro-campione può essere analizzato sul momento oppure può essere rapidamente essiccato su un supporto e spedito al laboratorio di destinazione in plichi di dimensioni minime e senza necessità di refrigerazione. Una possibilità quest’ultima che può rivelarsi particolarmente utile per le attività di controllo della diffusione del coronavirus SARS-CoV-2, perché il processo di essicamento dei micro-campioni favorisce la stabilizzazione degli acidi nucleici (DNA e RNA) e delle proteine, e questo permette di ampliare in modo significativo la finestra temporale per effettuare le analisi. E campioni molto stabili nel tempo e facilmente conservabili possono rivelarsi particolarmente preziosi anche per futuri usi scientifici e terapeutici.
Sul fronte del controllo della malattia, poi, sono già disponibili tecniche di micro-campionamento per la diagnosi della risposta infiammatoria e della tendenza ai fenomeni di trombosi: due fattori chiave legati ai danni causati dalla Covid-19. E l’utilizzo di micro-campioni può anche aiutare i medici nel monitoraggio delle concentrazioni dei farmaci somministrati.
"Il micro-campionamento permette di attuare una pratica clinica virtuosa e di grande efficacia: il monitoraggio clinico dei farmaci, grazie al quale è possibile correlare la quantità di farmaco somministrato con la sua concentrazione ematica, e quest’ultima con gli effetti terapeutici, collaterali e tossici", spiega il dottor Michele Protti. "In questo modo si può arrivare a personalizzare ed ottimizzare la terapia farmacologica in relazione alle necessità e particolarità di ciascun paziente, entrando così a pieno merito nel campo della precision medicine".

Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis, nel numero speciale “Review Issue 2020”, con il titolo "Quantitative microsampling for bioanalytical applications related to the SARS-CoV-2 pandemic: Usefulness, benefits and pitfalls". Autrice di riferimento della pubblicazione e coordinatrice del gruppo di ricerca PTA Lab (Pharmaco-Toxicological Analysis Laboratory) presso il Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie (FaBiT) è la professoressa Laura Mercolini.