Il summer camp "Ragazze digitali", organizzato dal corso in Ingegneria e Scienze Informatiche del Campus di Cesena, quest'anno si è svolta online, dall'8 al 19 giugno. L'iniziativa ha offerto a tante ragazze, da nord a sud, la possibilità di seguire gratuitamente incontri, interventi, testimonianze, interviste su varie tematiche come il giornalismo, la medicina di precisione, quantum computing, intelligenza artificiale, biometria e tanto altro.
Il progetto, giunto alla sua terza edizione, è curato dalla prof.ssa Antonella Carbonaro, in collaborazione con l’associazione European Women Management Development e l’Università di Modena-Reggio Emilia, ed è indirizzato alle studentesse di un qualsiasi anno di una qualsiasi scuola superiore, che ha visto ancora una volta la partecipazione di tante ragazze, da nord a sud.
Ogni giorno, per due settimane, 170 studentesse collegate da tutta Italia (E-R, Piemonte, Lombardia, Sicilia, Veneto, Abruzzo, Marche, Puglia, Liguria Calabria, Friuli, Sardegna) hanno seguito le lezioni del summer camp Ragazze digitali, curiose di esplorare e scoprire varie tematiche relative all'informatica: quantum computing, open data, visione artificiale e biometria, le nuove frontiere per testare i farmaci, coding e intelligenza artificiale, grazie anche agli interventi di esperti del mondo accademico e del mondo aziendale.
I risultati del questionario di gradimento mostrano la soddisfazione delle partecipanti per aver seguito un percorso che è riuscito a chiarir loro le idee su cosa è l'informatica e sciogliere i dubbi sulla futura scelta universitaria. Oltre la metà delle partecipanti ha infatti dichiarato di voler proseguire gli studi in ambito informatico e scientifico.
Il progetto Ragazze Digitali è nato tre anni fa per dare una risposta ai dati emersi da un’indagine presentata, lo scorso maggio, dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Lo Skills Outlook Scoreboard mostra le competenze digitali dei cittadini di 29 Paesi e i risultati non sono confortanti: non solo la popolazione italiana non possiede le competenze di base necessarie per prosperare in un mondo digitale, sia nella società che sul posto di lavoro, ma è impreparata ad affrontare le sfide della digitalizzazione futura. Possedere le competenze digitali è fondamentale per garantire alle persone di adattarsi con maggiori probabilità ai vari cambiamenti che il digitale comporta anche negli ambienti lavorativi. Quello dell’Italia è il terzo peggior risultato tra i paesi esaminati.