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Il Premio Tina Anselmi anche a una docente Unibo

Tra le premiate della IV edizione c'è anche la prof.ssa Elena Malaguti del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna e membro del Centro Studi sul Genere e l'Educazione, per l'impegno svolto nel settore dell'educazione inclusiva e inclusione sociale

Foto Tina Anselmi

Si è svolto mercoledì 20 gennaio, alle 16.30, su Meet, in collegamento da Palazzo D’Accursio, Sala Imbeni, l'evento per conferire il premio Tina Anselmi, diventato un appuntamento significativo per le associazioni CIF– Centro italiano femminile e UDI – Unione Donne in Italia di Bologna, che l’hanno ideato per creare una rinnovata attenzione all’importanza del lavoro femminile nella società Italiana.

Tina Anselmi ebbe un ruolo determinante nell’approvazione della legge n. 903 del 1977, che stabilisce la parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro, e lo scopo del premio è di esplorare il lavoro femminile nella propria quotidianità, mettendo in luce esperienze di donne che, silenziosamente, hanno fornito un contributo prezioso svolgendo una varietà di mansioni in una pluralità di ambiti lavorativi, dalla ricerca, alla cultura, al mondo del commercio, della pubblica amministrazione, dello sport, sino alla sfera del sociale, e della salute.

Tra le premiate del 2020, per l'area educativa, c'è anche la prof.ssa dell'Alma Mater Elena Malaguti, per per l'impegno svolto nel settore dell'educazione inclusiva e inclusione sociale.

Docente del Dipartimento di Scienze dell'Educazione e membro del Centro Studi sul Genere e l'Educazione, Elena Malaguti insegna nell’area della Pedagogia Speciale, dell’Inclusione Educativa e Inclusione Sociale, della Disabilità Intellettiva e disturbi del neurosviluppo.

I suoi studi focalizzano l’attenzione sulla resilienza secondo un approccio ecologico sociale ed umano, sull’inclusione educative per la prima infanzia, sull’Universal Design for Learning (UDL), sul Progetto di Vita e i diritti umani delle persone con disabilità, delle loro famiglie e dei gruppi che vivono condizioni di marginalità sociale anche secondo il modello della qualità di vita (QdV). Membro del consiglio scientifico di Resilio (International Association for the Promotion and Dissemination of Research on Resilience), del Ce.D.E.I (Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità, l’Educaizone, Inclusione); membro del Centro Studi sul Genere e l’Educazione (CSGE) del Dipartimento di Scienze dell’Educazione.