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I-CHANGE: un’alleanza tra ricercatori e cittadini per affrontare il cambiamento climatico

Il progetto europeo I-CHANGE, a cui partecipa l’Alma Mater, punta a dimostrare che il cambiamento nei comportamenti dei singoli cittadini è possibile attraverso iniziative di citizen science che evidenzino l’impatto delle scelte individuali sul cambiamento climatico, nonché l’impronta ambientale di ciascun individuo


Cittadini e ricercatori collaborano per monitorare e affrontare gli impatti del cambiamento climatico, a partire dai problemi che più interessano il contesto locale: dalla qualità dell'aria agli eventi meteorologici estremi, come siccità e ondate di calore, fino al trasporto sostenibile e al consumo energetico. È la sfida del progetto europeo I-CHANGE, a cui l’Università di Bologna partecipa con i dipartimenti di Fisica e Astronomia “Augusto Righi”, di Sociologia e Diritto dell’Economia, e di Scienze Economiche.

Il progetto darà vita a otto Living Lab strategicamente localizzati in altrettanti contesti urbani in Europa e nei continenti vicini; in particolare a: Bologna, Amsterdam (Paesi Bassi), Barcellona (Spagna), Dublino (Irlanda), Genova, Gerusalemme (Israele), Hasselt (Belgio), Ouagadougou (Burkina Faso).

Attraverso sensori dedicati, saranno raccolti dati atmosferici per il monitoraggio ambientale nelle diverse città, successivamente elaborati per comprendere e quantificare l’impatto delle nostre azioni sui cambiamenti climatici e sull’ambiente, e sviluppare strategie di mitigazione e adattamento personalizzate al contesto locale. Tutto ciò con la partecipazione diretta e attiva dei cittadini e gli attori locali, coinvolti tramite azioni di co-sviluppo e citizen science.

In questo contesto, il Living Lab di Bologna ha da poco lanciato un questionario online, aperto a tutti, grazie al quale identificare i fattori che possono contribuire a sostenere un cambiamento concreto ed efficace verso stili di vita - individuali, collettivi o strutturali - più sostenibili. Le attività del Living Lab di Bologna prenderanno il via nell’autunno con il coinvolgimento diretto della cittadinanza e degli attori privati e pubblici bolognesi; tutte le attività saranno descritte sul sito dedicato.

 

"L'azione di I-CHANGE si basa sull'idea che i cittadini e la società civile hanno un ruolo centrale nella definizione della protezione dell'ambiente e dell'azione per il clima”, spiega Silvana Di Sabatino, professoressa al Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" e coordinatrice scientifica del progetto, nonché del gruppo di ricerca dell’Università di Bologna. “Per questo, il loro coinvolgimento diretto è essenziale per guidare una presa di coscienza collettiva basata sull’evidenza scientifica, e promuovere cambiamenti comportamentali verso modelli più sostenibili".

Il progetto punta ad affrontare le sfide ambientali e climatiche attraverso la partecipazione diretta dei cittadini al monitoraggio e alla valutazione degli impatti del cambiamento climatico nelle città, potenziando così le conoscenze e la consapevolezza dei cittadini, anche rispetto alla comprensione del ruolo e dell'impatto delle scelte individuali (comportamenti, stili di vita e consumi) nella vita quotidiana. I risultati ottenuti saranno poi tradotti in linee guida pratiche, pensate per i decisori pubblici e privati locali e per gli altri attori che affrontano la crisi climatica.

I-CHANGE è un progetto europeo finanziato nell'ambito del programma Horizon2020 che coinvolge 16 istituzioni da 12 paesi. Insieme all'Università di Bologna, partecipano: CIMA Research Foundation (Italia), Tel Aviv University (Israel), CNR (Italia), University College Dublin (Irlanda), University of Barcelona (Spagna), Wageningen University (Paesi Bassi), Universiteit Hasselt (Belgio), European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (Regno Unito), Natural Resources Institute (Finlandia), Danish Board of Technology (Danimarca), DEN Institute (Belgio), Kajo Services (Slovacchia), Techne Consulting (Italia), Climate Media Factory (Germania), West African Science Service Center on Climate Change and Adapted Land Use (Burkina Faso).