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Gli Assiri all’ombra delle Due Torri: in mostra gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive

Il progetto è concepito con una nuova formula di mostra sostenibile con l’obiettivo di comunicare al pubblico contenuti storici relativi all’impero neoassiro, tra repliche al vero di sigilli e cretule neoassiri e di testi cuneiformi provenienti da Ninive, frammenti di rilievi palatini e la riproduzione del mattone del re assiro Salmanassar III proveniente dalla ziggurat dell’antica Kalkhu


Tavolette cuneiformi con transazioni finanziarie da una ricca residenza neo-assira nella città bassa di Ninive, VII sec. a.C.


Dal 14 giugno al 17 settembre, la Sala del Lapidario del Museo Civico Medievale di Bologna ospita la mostra "Gli Assiri all’ombra delle Due Torri. Un mattone iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive". L'esposizione è curata da Nicolò Marchetti, archeologo e professore al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell'Alma Mater e promossa da Settore Musei Civici Bologna, Musei Civici d’Arte Antica, King Abdulaziz Chair for Islamic Studies, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive.

In occasione dell’inaugurazione, è stato riconsegnato al Presidente della Repubblica dell'Iraq, Abdul Latif Rashid, un oggetto mesopotamico sequestrato in Italia da parte del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Si tratta di un mattone cotto del re assiro Salmanassar III (858-824 a.C.) con un’iscrizione cuneiforme che ne rivela la sicura provenienza dalla ziggurat (tempio-torre a gradoni) dell’antica Kalkhu (moderna Nimrud), la prima capitale dell’impero neoassiro, distrutta nel 2016 dall’iconoclastia dell’ISIS.

Il progetto è stato concepito con una nuova formula di mostra sostenibile con l’obiettivo di comunicare al pubblico contenuti storici relativi all’impero neoassiro (Mesopotamia, IX-VII secolo a.C.), attraverso modelli digitali stampati in 3D, raccontando alcune specificità e sfide della collaborazione scientifica e cooperazione italiane con la Repubblica dell’Iraq e con la città di Mosul in particolare.

Nel giugno 2017, dopo la liberazione della metropoli di Mosul dall’occupazione da parte dell’ISIS, che durava sin dal 2014, la Missione Archeologica Iracheno-Italiana è stata infatti chiamata a dare un contributo all’esplorazione e alla protezione del settore orientale corrispondente all’antica Ninive, leggendaria capitale dell’Assiria ormai gravemente minacciata dall’espansione urbana, tanto che oggi oltre un terzo del sito può dirsi pressoché perduto per l’esplorazione archeologica.

Tra il 2019 e il 2022 sono state condotte quattro campagne annuali congiunte tra Università di Bologna e Iraqi State Board of Antiquities and Heritage, dirette da Nicolò Marchetti, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, oltre che della Volkswagen Foundation, con il progetto KALAM, e del J. M. Kaplan Fund nell’ambito di progetti di restauro e formazione di personale locale.

Mattone cotto con iscrizione reale proveniente da Kalkhu (moderna Nimrud), originariamente dalla ziggurat di Ninurta; Regno di Salmanassar III (858-824 a.C.)


In mostra ci saranno 36 repliche al vero di sigilli e cretule neoassiri e di testi cuneiformi provenienti dal progetto di scavo nel mega-sito di Ninive, che si estende su 750 ettari con 12 chilometri di mura, scelte per raccontare storie antiche e moderne.

Tra queste è presente anche la riproduzione del mattone del re assiro Salmanassar III proveniente dalla ziggurat dell’antica Kalkhu, sequestrato dai Carabinieri. Esso apparteneva a un monumento distrutto nel 2016 dai bulldozer dell’ISIS: il ritorno all’Iraq di un elemento architettonico di una struttura andata perduta rappresenta quindi un elemento importante anche sul piano simbolico.

Sono inoltre esposti due frammenti di rilievi palatini della metà del VII secolo a.C. scoperti dalla missione italiana nel 2022 nel Palazzo Nord di Assurbanipal e un ulteriore frammento dalle collezioni del Museo Archeologico di Venezia, pressoché identico agli altri due e anch’esso proveniente dall’acropoli di Ninive.

Baldin Ahmad, "Beyond time", 2018


Il percorso espositivo si completa con l’allestimento nella Sala delle Arche, all’interno della collezione permanente del museo, di tre sculture realizzate dagli artisti contemporanei di origine irachena, Baldin Ahmad, Resmi Al Kafaji e Qassim Alsaedy, che da oltre quarant’anni vivono in esilio in Europa e hanno unito le loro ricerche e comuni vicende biografiche nel progetto espositivo itinerante Two Shores (Due Sponde).

Gli Assiri all’ombra delle Due Torri

dal 14 Giugno al 17 Settembre 2023

Museo Civico Medievale (Via Manzoni, 4 - Bologna)

Un mattone iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive.

Nell’ambito di “Bologna Estate” Gli Assiri all’ombra delle Due Torri. Un mattone iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive. La mostra è promossa da Musei Civici d’Arte Antica e King Abdulaziz Chair for Islamic Studies, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive, con la curatela scientifica di Nicolò Marchetti, professore al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell'Alma Mater, e il patrocinio dell’Ambasciata dell’Iraq in Italia e dell’Ambasciata d’Italia in Iraq. Obiettivo dell'esposizione è comunicare, attraverso una formula nuova, contenuti storici relativi all’impero neo-assiro (Mesopotamia, IX-VII secolo a.C.), raccontando alcune specificità e sfide della collaborazione scientifica e cooperazione italiane attualmente in corso con l’Iraq e con la città di Mosul in particolare. Gli oggetti sono presentati attraverso i relativi modelli digitali stampati in 3D, secondo un nuovo concept di mostra sostenibile.