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Gli Explorer dell’Alma Mater a Pantelleria e a Lampedusa per il progetto RESPIRE

Finanziato dalla National Geographic Society, è il primo progetto che unisce le idee e il lavoro di Explorers solo italiani. Protagonisti saranno gli studenti delle due isole che studieranno e condivideranno idee su come i cambiamenti climatici, l'inquinamento e il turismo influenzano la loro isola e le loro comunità


Un viaggio nel cuore del Mediterraneo, a Pantelleria e a Lampedusa, per portare le studentesse e gli studenti al di fuori delle loro aule, a esplorare i sistemi naturali unici in cui vivono. C’è anche l’Università di Bologna nel nuovo progetto RESPIRE (Research Educational and Storytelling Project in Italian Remote Ecosystem), finanziato dalla National Geographic Society. Con gli Explorers dell’Alma Mater Arianna Mancuso, Elisabetta Cilli e Federico Fanti, e la collaborazione del professor Maurizio Cattani.

Protagonisti saranno gli studenti dell'Istituto Omnicomprensivo di Lampedusa e dell'Istituto Omnicomprensivo di Pantelleria che, accompagnati da un gruppo di Explorers della National Geographic Society in arrivo da tutta Italia, studieranno e condivideranno idee su come i cambiamenti climatici, l'inquinamento e il turismo influenzano la loro isola e le loro comunità.

Sotto la guida degli Explorers, le studentesse e gli studenti realizzeranno diversi progetti di monitoraggio e di ricerca, per imparare a raccogliere dati scientifici e condurre campionamenti con un approccio di citizen science. Gli studenti saranno inoltre le voci che diffonderanno i risultati e le nuove prospettive, a partire dal livello locale per arrivare a quello globale.

La lontananza geografica di Pantelleria e Lampedusa dalla costa va infatti di pari passo con un profondo senso di comunità, collaborazione, ma anche dipendenza da risorse che sono limitate e fragili. In questo contesto, i più giovani si sentono generalmente meno connessi al contesto nazionale ed europeo – e alle linee di azione – che motivano il lavoro di tutti coloro che si occupano di proteggere il nostro pianeta.

Per questo ci saranno ad esempio diversi biologi marini – tra cui Arianna Mancuso dell’Università di Bologna (Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali) – che affronteranno temi come l’inquinamento marino, le specie aliene, la pesca e la biodiversità locale. Gli studenti impareranno a conoscere i vantaggi di avere praterie di Posidonia oceanica intorno alla propria isola, a riconoscere forme di inquinamento da plastica, studieranno le microplastiche e i loro effetti sull’ambiente marino. E lavoreranno con i pescatori locali e gli operatori dell’area marina protetta alla ricerca di specie aliene (organismi che provengono da altri mari e che danneggiano gli ecosistemi locali).

Ci saranno poi ricerche di antropologia, a cui prenderà parte Elisabetta Cilli, antropologa e paleogenetista dell'Università di Bologna (Dipartimento di Beni Culturali), per lo studio della dieta, dello stato di salute e delle dinamiche, attuali e passate, della comunità locale. Inoltre saranno incluse attività di botanica e di sedimentologia, e anche di archeologia, da cui il coinvolgimento, tra i collaboratori del progetto, di Maurizio Cattani, professore dell'Università di Bologna (Dipartimento di Storia Culture Civiltà) e Direttore degli scavi nell'abitato e necropoli dell'età del Bronzo di Mursia (con autorizzazione del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria).

Sempre dall’Università di Bologna, infine, il geologo e paleontologo Federico Fanti (Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali) sarà tra i protagonisti delle attività di storytelling, per spiegare come si può raccontare la scienza con la propria voce.


RESPIRE è coordinato dalla biologa marina Martina Capriotti, dell’Università di Camerino, ed è finanziato dalla National Geographic Society nell’ambito dei progetti Meridian, i più competitivi e prestigiosi della Society. Si tratta di progetti sviluppati da gruppi di Explorers che collaborano fra di loro, connettendo varie discipline per massimizzare e accelerare l'impatto attraverso progetti e soluzioni innovative e interdisciplinari. RESPIRE è il primo progetto che unisce le idee e il lavoro di Explorers solo italiani.