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Verso lo sviluppo di metodi alternativi alla sperimentazione animale

Presentati all'Università di Bologna i risultati dei quattro progetti finanziati nell'ambito dell'iniziativa "Sviluppo di modelli in vitro complessi per affrontare nuovi approcci terapeutici in ambito preclinico"


Martedì 28 novembre, presso la Sala Ulisse di Palazzo Poggi, a Bologna, si è tenuto l’evento di disseminazione dei risultati ottenuti nell’ambito del progetto di ricerca "Sviluppo di modelli in vitro complessi per affrontare nuovi approcci terapeutici in ambito preclinico".

La giornata è stata aperta dal prof. Alberto Credi, Prorettore per la Ricerca dell’Alma Mater, che ha espresso la propria soddisfazione per questa giornata: un evento che ribadisce con forza l'impegno profondo e tangibile dell'Ateneo verso lo sviluppo di metodi alternativi alla sperimentazione animale. In un'epoca in cui l'etica, la responsabilità e l'innovazione scientifica si intrecciano in modo sempre più cruciale, è fondamentale che le istituzioni accademiche si facciano portavoce di un approccio più umano e avanzato nella ricerca.


Al Prorettore è seguita la presentazione della dott.ssa Francesca Maylander della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, Ufficio 6 del Ministero della Salute – Tutela del benessere animale, igiene zootecnica e igiene urbana veterinaria. La dott.ssa Maylander ha raccontato la genesi di questo finanziamento per gli anni 2021 e 2022, il quale purtroppo attualmente non vedrà rinnovo per i prossimi anni. Sono seguite due interessanti relazioni da parte della dott.ssa Silvia Dotti del Centro di referenza nazionale per i metodi alternativi, benessere e cura degli animali da laboratorio (IZSLER) e della dott.ssa Isabella De Angelis, dell’Italian Platform on Alternative Methods (IPAM) che, oltre a dare un quadro esaustivo dello stato dell’arte sulle metodiche alternative, ha annunciato l’organizzazione del prossimo convegno annuale di IPAM proprio a Bologna il 24 gennaio, in collaborazione con l'Alma Mater.


La seconda parte della giornata è stata completamente dedicata all’esposizione dei risultati dei quattro progetti di ricerca finanziati. La dott.ssa Annalisa Astolfi (Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche) ha parlato di genome-editing di TP53 in cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC) come nuovo modello preclinico di sarcomi umani. La prof.ssa Sofia Avnet (Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie) ha presentato i risultati dello sviluppo di un modello bone-on-a-chip per studiare la farmacodinamica e predire l’efficacia terapeutica di farmaci antiosteoporotici. La dott.ssa Emanuela Mensà (Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie) ha parlato di tumoroidi, come modelli tumorali più fedeli ai tumori mediante inclusione dello stroma e controllo delle proprietà meccaniche della matrice come strategia per evitare l’impiego di modelli murini necessari oggi per selezionare opzioni terapeutiche in medicina di precisione. Infine, il dott. Vito Antonio Baldassarro (Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie) ha mostrato i risultati dell’utilizzo dell’analisi molecolare in una linea di cellule staminali embrionali (di ratto) come replacement degli studi in vivo di embriotossicità e teratogenesi.


I lavori sono stati chiusi dal prof. Lorenzini, che ha coordinato la giornata e complessivamente l’iter di finanziamento dei quattro progetti. Il professore ha ringraziato tutti i colleghi per la serietà e impegno con cui hanno affrontato questa esperienza, per la qualità dei loro progetti e per essere stati testimoni di come l'Università di Bologna voglia essere all'avanguardia nell'adottare metodologie innovative. Al netto infatti della ancora non completa sostituibilità del modello animale, la comunità scientifica tutta è chiamata ad adottare un'impostazione proattiva nel promuovere e sviluppare metodologie alternative, garantendo al contempo la rigorosa validazione scientifica. Per questo però è necessario avere l’impegno di tutti - Stato, istituzioni di ricerca e industria - per trovare linee di finanziamento dedicate che siano pluriennali e che permettano così progettualità serie e strategie adeguate alla grande complessità di questa sfida. L'Alma Mater ha la volontà di abbracciare e guidare questo cambiamento: al termine del convegno è stato dato a tutti appuntamento al 2024 per la presentazione dei risultati del secondo anno di finanziamento Ministeriale, che ha visto selezionati altri quattro progetti di altrettanto grande interesse scientifico.