Per le feste, fuoco e fiamme a Palazzo Poggi

Si svolgerà mercoledì 20 dicembre, alle 17, l'evento di inaugurazione della mostra "Fuoco e fiamme a Palazzo Poggi" che sarà visitabile per tutto il periodo delle feste natalizie e anche oltre. Fino al 13 gennaio, infatti, nell'Atrio dell’Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna- BUB (Via Zamboni, 35), sarà possibile ripercorrere la storia di un restauro fra tradizione e fortuna dei camini affrescati nella Bologna del Cinquecento.

Alla cerimonia di inaugurazione (ingresso libero con prenotazione) saranno presenti la prof.ssa Giuliana Benvenuti, Delegata per il Patrimonio Culturale, il prof. Francesco Citti, Presidente della Biblioteca Universitaria di Bologna, il prof. Luca Ciancabilla, Direttore dei lavori di restauro. Interverranno Luca Majoli (Funzionario Storico dell’Arte, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara), Gianluca Sposato (Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici, Università di Bologna) e Camillo Tarozzi (Restauratore).

A Bologna, l’avvio della fortuna e quindi della diffusione su ampia scala dei camini dipinti, cioè decorati con una fuga affrescata, risale agli esordi del XVI secolo, diventando una vera e propria moda. Ad oggi sopravvive solo una risicata porzione di questo peculiare patrimonio
decorativo: molti camini vennero distrutti nel corso del tempo insieme alle loro fughe dipinte e molte di esse furono staccate dal loro sito originario, talvolta assieme al supporto murario, strappate e trasferite dal muro alla tela, divenendo dei veri e propri quadri da galleria.

Bologna, a partire dagli esordi del XVIII secolo, divenne una delle sedi principali per la sperimentazione della prassi “estrattista”, l’arte di rimuovere e trasportare le pitture murali.

Fino al 1712, le tre fughe affrescate nello scalone della BUB sovrastavano ancora i propri camini, siti in diversi ambienti di Palazzo Poggi: L’Artemisia che beve le ceneri di Mausolo, Empedocle che si getta nell’Etna ed Ercole sul rogo. Nel Settecento furono trasportate a massello, ritoccate e integrate nelle porzioni di intonaco da Gian Gioseffo da Sole, mentre nel terzo decennio del Novecento il restauratore bolognese Giulio Cesare Pietra intervenne col suo pennello sopra il precedente restauro, in occasione dei lavori di rinnovamento dello scalone della Biblioteca.

Oggi, il restauro appena realizzato da Camillo Tarozzi, Marco Pasqualicchio e Nicola Giordani, è fondato sul riconoscimento e sul rispetto della materia pittorica originale e delle successive ridipinture, accompagnato dal necessario scandaglio dei documenti d’archivio.

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