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Collezionismo, falsi e mercato dell’arte tra Otto e Novecento

La Fondazione Federico Zeri ha presentato i nuovi progetti di ricerca, di catalogazione e di formazione legati al tema del mercato dell’arte e alla storia del collezionismo in Italia tra i due secoli


Anonimo falsario sec. XIX/ XX, Ritratto femminile, Ginevra, Musée d’Art et d’Histoire (Fotografo non identificato, stampa in quadricromia, 1997 ca., Fototeca Zeri, inv. 153989)

La Fondazione Zeri ha catalogato 2.491 fotografie di Falsi, opere in gran parte inedite, testimonianze della storia della falsificazione e del gusto e sono state presentate, stamattina, durante una conferenza stampa in cui sono intervenuti la prof.ssa Giuliana Benvenuti, Delegata per il Patrimonio culturale dell’Università di Bologna; Daniele Benati, Collegio Scientifico Fondazione Federico Zeri; Andrea Bacchi, Direttore Fondazione Federico Zeri; Carlo Sisi, Direttore Commissione Tecnica Arte di Fondazione CR Firenze; Walter Padovani, Presidente Associazione Amici di Federico Zeri.


Gran parte delle fotografie proviene dalla fototeca di Zeri (2.192), inoltre dalla fototeca della storica dell’arte Luisa Vertova, dell’antiquario Luigi Albrighi e dello studioso americano Everett Fahy, e da oggi sono consultabili online per studiosi, collezionisti, appassionati e per tutti coloro interessati agli studi di Federico Zeri.

La Fondazione Zeri ha inoltre presentato alcuni progetti che metteranno a disposizione degli studiosi nuove fonti per la conoscenza e lo studio di tematiche relative alla storia del collezionismo, del mercato dell’arte e del gusto. Un ambito in cui Federico Zeri, profondamente legato al mondo del mercato, è stato pioniere. A spingerlo verso questo settore non è stata solo la scelta di lavorare come storico dell’arte indipendente, mai entrato all’interno di un’Università, ma anche la sua convinzione che escludere dalla ricerca le opere oggetto di transazioni commerciali significasse ignorare una parte importante e rappresentativa del patrimonio storico artistico. Per dirla con le sue parole, “Il collezionismo va d’accordo con la ricerca scientifica e storica. Sono due cose abbinate tra loro. Se non c’è il collezionismo e non c’è il commercio, non c’è nemmeno la ricerca.” (Federico Zeri, Cos’è un falso).

Le sue frequentazioni includevano collezionisti del calibro di Vittorio Cini, J. Paul Getty, la famiglia Spencer, oltre a centinaia di antiquari, anche prestigiosi, con sede in molti paesi del mondo. Grazie alla sua fototeca è possibile conoscere una parte del patrimonio italiano in mano a privati non documentata in altri archivi (circa il 36% di opere di arte italiana censito all’interno dei cataloghi non si trova più nel nostro paese), mentre le annotazioni sui versi restituiscono un’enorme mole di informazioni relative alla storia collezionistica e conservativa degli oggetti, nonché alla storia del mercato.

Ma non finisce qui. La Fondazione ha anche inaugurato la mostra fotografica «Il più grande centro commerciale di oggetti d'arte». La Galleria Sangiorgi tra Otto e Novecento nei materiali Zeri e Mancini, a cura di Francesca Mambelli e Francesca Candi, dedicata a quella che è stata la più importante galleria antiquaria d’Italia, forse d’Europa, a cavallo tra XIX e XX secolo.

Interni della Galleria Sangiorgi a Roma con opere e arredi in vendita

La mostra, a partire dal ricco materiale conservato dalla Fondazione Zeri, ripercorre la vicenda della straordinaria impresa commerciale di Giuseppe Sangiorgi che, nel 1892, aprì al piano terreno di palazzo Borghese a Roma una galleria d’arte, specializzandosi inizialmente nell’organizzazione di vendite all’asta. Con uno spazio espositivo di oltre 6.000 metri quadri e il mitico ‘giardino dei marmi’, allestito nel cortile interno, la Sangiorgi diventò la principale galleria antiquaria presente in Italia, una delle più importanti d’Europa, una delle mete irrinunciabili per collezionisti e turisti di passaggio nella capitale, o per chiunque volesse accaparrarsi un oggetto antico o semplicemente ‘artistico’.

Attraverso fotografie, disegni originali, cataloghi illustrati, due dipinti e alcune gigantografie, la mostra ricrea le preziose atmosfere della sede in Palazzo Borghese a Roma. Aperta fino al 31 gennaio 2024 nella sede della Fondazione Federico Zeri (piazzetta Giorgio Morandi 2), dal lunedì al venerdì 10.00-17.30. Sono previste visite guidate gratuite.


Palazzo Borghese a Roma sede della Galleria Sangiorgi 

La prof.ssa Giuliana Benvenuti ha affermato: “La Fondazione Zeri è un’istituzione viva, da sempre impegnata nella valorizzazione dei materiali donati da Zeri all’Università di Bologna, per farli diventare un patrimonio comune. Tale patrimonio, in

poco più di vent’anni è quasi raddoppiato, e oggi è costituito da un archivio fotografico di oltre 450.000 fotografie, raccolte in 16 fondi, e da una biblioteca di 86.600 volumi. Ogni anno infatti vengono acquisiti nuovi fondi fotografici e librari che sono immediatamente trattati e descritti per restituirli alla collettività, e costituiscono una risorsa unica per la ricerca”.

“I progetti presentati – ha aggiunto la Benvenuti - intendono intercettare un pubblico più allargato sfruttando le opportunità che derivano dall’applicazione delle nuove tecnologie al mondo della ricerca umanistica, secondo i principi della nuova digital art history e con la collaborazione di docenti e strutture di Ateneo attivi nell’ambito delle digital humanities. La struttura delle banche dati della Fondazione Zeri costituisce un vero e proprio sistema di conoscenza ed è ormai diventato un modello per tutte le istituzioni che gestiscono archivi di documentazione storico artistica”.

Il direttore della Fondazione Zeri Andrea Bacchi ha dichiarato: “Innanzitutto sono grato all’Associazione Amici di Federico Zeri che sostiene la nostra attività scientifica e che quest’anno ha finanziato due progetti di ricerca dedicati al mercato dell’arte in Italia e la catalogazione dell’intero nucleo di Falsi dell’archivio fotografico della Fondazione. Sono 2.491 fotografie da oggi disponibili nel catalogo online. Un tema cruciale nelle ricerche di Zeri, a cui lo studioso ha dedicato scritti memorabili, e che siamo certi porterà a nuove scoperte”.

Il più grande centro commerciale di oggetti d'arte

dal 12 Ottobre 2023 al 31 Gennaio 2024

Fondazione Federico Zeri (Piazzetta Giorgio Morandi, 2 - Bologna)

Ingresso libero

mostra fotografica sulla Galleria Sangiorgi tra Otto e Novecento nei materiali Zeri e Mancini, a cura di Francesca Mambelli e Francesca Candi, dedicata a quella che è stata la più importante galleria antiquaria d’Italia, forse d’Europa, a cavallo tra XIX e XX secolo.

Dal lunedì al venerdì 10.00-17.30. Sono previste anche visite guidate gratuite.