Che fosse forte e determinata lo avevamo capito nella Sala VIII centenario, quando Betty Vuk, capitana della spedizione cussina di judo, non aveva tremato pur dovendo rappresentare, in ambito accademico, tutti i compagni. Così ai Campionati europei universitari (Eusa) di sport da combattimento, l’Università di Bologna fa subito centro grazie a Betty che prosegue nel migliore dei modi un anno fa favola. Betty si mette al collo la medaglia d’oro, che porterà poi in via Zamboni 33, per la gioia del Rettore Giovanni Molari.
Un oro al primo colpo nella stagione in cui aveva già vinto a Camerino (Campionati nazionali universitari) e il titolo assoluto. Senza dimenticare che, proprio in questo 2023, Betty Vuk si è pure laureata, grazie anche al progetto dual career che le ha permesso di sostenere esami fuori appello, senza incidere nella sua vita di atleta.
"Già dal primo giorno - racconta Betty - si era capito che il livello di questi europei era bello alto. Avevo un solo timore, la paura di sottovalutare qualche rivale, perché non conoscevo tutte le mie avversarie. Ma ho mantenuto la concentrazione. Adesso posso dire, anzi, ripetere che gli sforzi che si fanno non sono mai buttati. Ma che sia nello sport che nello studio uno viene ripagato".
Soddisfatto anche Paolo Natale, il maestro che è un tecnico del Dojo Equipe e che a Zagabria, dov’erano in programma questi europei, si è fatto sentire. "Livello alto - incalza - e un gran bel judo, con gli atleti che si sono subito assunti dei rischi senza tanti tatticismi. Uno spettacolo di livello in un contesto che non ha perso il fascino dell’Università. Ci siamo tolti qualche soddisfazione".