Venerdì 17 maggio, dalle 8.30 alle 13, a Palazzo Rasponi, si terrà l’evento "Ravenna, un anno dopo l'alluvione".
Obiettivo dell’iniziativa è mantenere alta l’attenzione su quel drammatico evento e ragionare sui devastanti effetti che il cambiamento climatico sta avendo sulle nostre vite e sui nostri territori.
In particolare, l'alluvione ha interessato un'ampia area mettendo a dura prova numerose attività economiche e i cittadini stessi. Quello che in passato poteva sembrare unicamente uno scenario modellistico astratto oggi si manifesta con una frequenza preoccupante, influenzando significativamente le nostre vite quotidiane. In questo contesto, è fondamentale avvicinare il mondo della ricerca alla cittadinanza e creare occasioni di approfondimento scientifico per comunicare in modo chiaro ciò che sta accadendo.
L'evento ‘Ravenna, un anno dopo l'alluvione’ riunisce le istituzioni locali, che hanno affrontato l'emergenza, con il mondo accademico della ricerca, che ha collaborato nella fase successiva all'evento con la stima dei danni e ha attivato misure per comprendere appieno quanto accaduto.
Durante la prima fase della mattinata, le istituzioni locali coinvolte in prima linea nell'emergenza daranno vita ad un momento di "ricordo" con l'intento di mostrare come affrontare eventi drammatici attraverso i racconti di coloro che li hanno vissuti in prima persona (Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Consorzio di Bonifica della Romagna).
Successivamente, grazie alla partecipazione del prof. Marco Marani (Centro Studi sugli Impatti dei Cambiamenti Climatici dell'Università di Padova) membro della “Commissione Regionale per l’analisi degli eventi meteorologici estremi del mese di maggio 2023”, si cercherà di comprendere la portata storica dell'evento precipitativo che ha causato l'alluvione, con approfondimenti dedicati a possibili scenari futuri.
Infine, i ricercatori del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell'Università di Bologna presenteranno le attività di ricerca iniziate nel periodo immediatamente successivo all'alluvione. Queste attività volontarie mirano a esplorare i cambiamenti ambientali provocati da eventi estremi sui diversi comparti ambientali, come le frane in Appennino o gli effetti sulle acque interne e sul mare, utilizzando tecnologie innovative e puntando l’attenzione su alcuni contaminanti emergenti. Anche i depositi di fango legati alle esondazioni e alle rotture arginali sono stati oggetto di attività di ricerca finalizzate a valutare le differenze rispetto agli eventi storici precedenti.
In conclusione, si terrà una tavola rotonda che vedrà sul palco tutti i relatori, con l'obiettivo di cercare di individuare strategie di armonizzazione tra le azioni e gli interventi già effettuati in emergenza e un approccio multidisciplinare di lungo periodo in grado di ottimizzare investimenti e benefici in un contesto complesso come quello del territorio emiliano-romagnolo.
Gli interventi e la tavola rotonda saranno moderati da Marco Motta, giornalista di Radio3Scienza.
L’evento, gratuito e aperto alla cittadinanza, è organizzato e patrocinato dall’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali, e Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Scienze Ambientali del Campus di Ravenna, compartecipato dal Comune di Ravenna, in collaborazione con Fondazione Flaminia, Tecnopolo di Ravenna e Ordine degli Ingegneri di Ravenna, patrocinato dall’Ordine degli Architetti di Ravenna e dei Dottori agronomi e forestali della Provincia di Ravenna.