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Bologna per Giacomo Matteotti: la città celebra il deputato socialista e antifascista a cento anni dalla morte

L’Università di Bologna, il Comune di Bologna e la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna promuovono un programma di eventi per ricordare la figura di Matteotti, che a Bologna visse come studente dell’Alma Mater dal 1903 al 1907. Si comincia il 10 giugno, nel centenario del suo rapimento e omicidio, per arrivare fino al 7 novembre, anniversario della sua laurea, con lode, in Giurisprudenza


Con l'inaugurazione, questa mattina, del murale che raffigura il volto di Giacomo Matteotti, realizzato da Chekos sulla facciata del Liceo Copernico, si è aperto oggi il programma di iniziative culturali di Comune, Università di Bologna e Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, dedicate al deputato socialista, antifascista, studente e laureato dell’Alma Mater, a cento anni dal suo assassinio, avvenuto il 10 giugno 1924.

L’anniversario della morte di Matteotti sarà celebrato, lunedì 10 giugno, con la posa di una targa nella casa di via Fondazza, dove visse nei suoi anni da studente dell’Alma Mater, e l’accensione serale in via Matteotti di un’installazione luminosa.

Si continua poi con un doppio appuntamento dedicato alla poesia, nella Sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio. Il 26 settembre, alle 17, Antonella Anedda sarà in dialogo con Riccardo Donati su "Esistere, resistere". Poesia come (R)esistenza, mentre il 2 ottobre, alle 15, Alberto Bertoni parlerà di "Poeti italiani contro il Fascismo", seguito da una tavola rotonda intitolata "Poeti del mondo contro le dittature" a cui partecipano Edoardo Balletta, Gloria Bazzocchi, Chiara Elefante, Kristina Landa, Nahid Norozi, Ines Peta, Federico Picerni, Paola Scrolavezza, Eva Thüne, con il coordinamento di Andrea Ceccherelli.


Si parlerà di Matteotti anche al Festival di Pandora Rivista: il 9 ottobre, alle 21, l'Università di Bologna co-organizza infatti un dialogo a partire dal libro di Antonio Funiciello su Matteotti con interventi di Paolo Pombeni e Sofia Ventura.

Mercoledì 6 novembre, alle 18, in Salaborsa, dove Mirko Grasso presenterà il suo libro "L’oppositore. Matteotti contro il fascismo" (Carocci, 2024), insieme a Patrizia Dogliani, Roberto Balzani e Paolo Capuzzo, storici e professori al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Alma Mater.


Il libro ripercorre l'intenso percorso politico e intellettuale di Matteotti, tenendo conto della matrice europeista del suo riformismo, dell’impegno militante di socialista, della vocazione come organizzatore politico e amministratore, della visione di studioso di diritto. Tutti elementi fondamentali per spiegare la sua lotta contro il nascente regime fascista e la strenua battaglia che ha portato avanti, a costo della vita, per la democrazia.

La vita bolognese di Giacomo Matteotti sarà raccontata invece al MEUS, il Museo Europeo degli Studenti del Sistema Museale di Ateneo (via Zamboni, 33) con la mostra “‘Di intelligenza eletta e di animo buono’: Matteotti studente dell’Università di Bologna”.

L’esposizione sarà inaugurata il 7 novembre, anniversario della laurea di Matteotti, e resterà aperta fino al 3 gennaio 2025, a cento anni dal discorso di Benito Mussolini sul delitto Matteotti che diede inizio al ventennio fascista.

Curata da Patrizia Dogliani e Mirko Grasso, la mostra ricostruisce l’ambiente universitario, le relazioni con docenti e compagni, la conoscenza della realtà cittadina e universitaria di Matteotti: tutti elementi determinanti per l’evoluzione delle sue idee. Saranno esposte carte e materiali del periodo universitario, provenienti principalmente dall’Archivio Storico dell’Università di Bologna, organizzate in tre sezioni tematiche: “L’Università di Bologna ai tempi di Matteotti”; “Matteotti studente a Bologna (1903-1907)”; “Maestri e amici del periodo bolognese”.

Ancora giovedì 7 novembre, il momento finale del programma di celebrazioni per ricordare Giacomo Matteotti sarà alle 18 nell’Aula Absidale di Santa Lucia (via de’ Chiari, 25/a), con lo spettacolo “Giacomo. Un intervento di arte drammatica in ambito politico”.

Una coproduzione Teatro dei Borgia e Artisti Associati Gorizia, diretto da Gianpiero Borgia, con Elena Cotugno, lo spettacolo mette a confronto due degli interventi in Parlamento di Matteotti: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno.

Questa tragedia, politica e antispettacolare, consiste nella riproposizione delle parole di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità. Il lavoro invita a riflettere sul senso della militanza politica, sui diritti di cittadinanza, sulla possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche sul ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.