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Sette brevetti dell’Università di Bologna in finale agli Intellectual Property Award

Da un dispositivo per ammortizzare gli urti sui caschi a una finestra fonoassorbente che attutisce i rumori esterni: l’Alma Mater è tra i protagonisti del concorso che favorisce l’innovazione e valorizza la creatività di inventori e inventrici


Una finestra fonoassorbente che attutisce i rumori esterni, un nuovo metodo, economico e sostenibile, per il riciclo di materiali composti in polistirolo, un catalizzatore che trasforma l'anidride carbonica in acido acetico. E ancora, un microrganismo che favorisce lo sviluppo vegetativo nei settori orto-floricoli, un sistema informatico per monitorare e prevedere lo stato di umidità del suolo, un dispositivo che attraverso l’ossidazione di matrici di scarto organiche è in grado di generare una corrente elettrica continua e un dispositivo per ammortizzare gli urti sui caschi e ridurre quindi il rischio di traumi cerebrali gravi.

Sono i sette brevetti nati all’Università di Bologna selezionati per la fase finale degli Intellectual Property Award, il concorso che favorisce l’innovazione e valorizza la creatività di inventori e inventrici.

Promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con l’associazione per la valorizzazione della ricerca pubblica Netval e l’agenzia governativa Invitalia, il concorso si rivolge alle università, enti pubblici di ricerca e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico titolari di brevetti.

In palio ci sono premi da 10.000 euro per ciascuno dei sei ambiti tecnologici previsti: Med tech, Climatech, Agritech, The Energy of the Future, The Future from the Space, The Future of the City.

Inoltre, quest’anno il concorso prevede, per ciascun ambito tecnologico, un premio speciale “Imprenditoria femminile” per i migliori brevetti promossi da gruppi di ricerca composti da almeno il 50% di donne. Il premio è parte del programma “Imprenditoria femminile”, finanziato con risorse PNRR, che punta a sostenere la presenza delle donne nell’imprenditoria e nelle carriere scientifiche e tecnologiche, per ridurre il divario di genere.

Dei sedici brevetti presentati dall’Università di Bologna, ben sette partecipano alle selezioni finali: la premiazione è in programma il prossimo ottobre, in occasione dei 140 anni dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

Per l’ambito Clima Tech sono tre i brevetti dell’Alma Mater in gara: una finestra dotata di sistema fonoassorbente in grado di attutire l’impatto dei rumori esterni, un metodo di riciclo di materiali composti in polistirolo che garantisce il recupero delle sostanze e la riduzione dei costi di smaltimento e un catalizzatore per la riduzione elettrochimica dell’anidride carbonica ad acido acetico in fase liquida.

Per la categoria Agri Tech i brevetti nati all’Università di Bologna sono invece due: un microrganismo che favorisce lo sviluppo vegetativo nei settori orto-floricoli, aumentando sia la produttività sia l’assorbimento dei nutrienti, e un sistema informatico per monitorare e prevedere lo stato di umidità del suolo, utile a definire quantità e qualità dell’irrigazione nei mesi più caldi.

In Energy of the Future troviamo un dispositivo che attraverso l’ossidazione alcalina di matrici di scarto organiche è in grado di generare una corrente elettrica continua. Infine, per la categoria Future of the City è in lizza il brevetto di un dispositivo per ammortizzare gli urti sui caschi che riduce gli impatti perpendicolari e tangenziali, diminuendo così il rischio di traumi cerebrali gravi.