Ripercorrere i momenti fondamentali del percorso di formazione e affermazione intellettuale di uno dei più grandi italianisti del XX secolo: è l’obiettivo della mostra virtuale “Ezio Raimondi: la biblioteca infinita", curata dal prof. Marco Antonio Bazzocchi, dal dott. Luca Di Nardo e da Alberto Di Franco, attraverso una selezione dei materiali (libri, lettere, fogli di appunti manoscritti, ciclostilati dei corsi universitari) conservati presso la Biblioteca del Dipartimento di Filologia classica e italianistica - FICLIT dell’Università di Bologna, a lui dedicata.
L'esposizione rende immediatamente fruibile il lungo e pluriprospettico percorso di Ezio Raimondi, custodito in 60.0000 volumi, di cui catalogati 26.000, a cui si aggiungono cartoline, ritagli di giornale, lettere, fino ai preziosissimi “allegati” che si presentano come foglietti sui quali Raimondi prendeva appunti relativi ai libri oggetto del suo studio in quel momento.
Lucia ingannata da Gertrude (sezione "Un «susurro» eretico: Manzoni senza idillio - I Promessi sposi: le parole e le immagini")
Sette bacheche-sezioni espongono le riproduzioni digitali, predisposte dal Laboratorio Analogico Digitale (AdLab) del FICLIT, dei materiali ritenuti fondamentali per comprendere l’iter di colui che è stato studente, studioso, docente universitario, critico e lettore, diventando una figura di riferimento per la cultura umanistica: ogni sezione è dedicata a una tappa fondamentale e imprescindibile del suo percorso, come la sezione “Ezio Raimondi: gli anni della formazione universitaria”, o a uno degli studi di acclarata rilevanza come quella intitolata “Un «susurro» eretico: Manzoni senza idillio”.
La prima parte della mostra ripercorre gli autori e gli studi che hanno inquadrato il metodo, tra filologia e critica, del professore: gli studi su Codro e l’Umanesimo a Bologna, Tasso, fino al Barocco e il Seicento. In un secondo gruppo di sezioni sono riproposti da un lato i fondamentali studi manzoniani e dall’altro gli affondi sui "contemporanei" con un percorso che evidenzia le riflessioni sull'opera di Renato Serra, Carlo Emilio Gadda e Roberto Longhi di cui Raimondi fu studente. L'ultima sezione "Anomalie di un lettore" riguarda una selezione dei libri fondativi di Raimondi (ad esempio scritti di Febvre, Curtius e Bachtin), mentre una cronologia ragionata chiude il percorso.
La mostra riproduce con criterio “genealogico” l’origine, lo sviluppo e il risultato di ogni singolo studio condotto da Ezio Raimondi, oltre alle circostanze accademiche e non solo che hanno portato alla sua affermazione intellettuale, tra cui l’incarico all’Accademia della Crusca, che portò all’edizione critica dei “Dialoghi” del Tasso.
La costellazione documentaria testimoniata nelle sezioni della mostra si avvale, nei casi in cui il materiale lo consenta, anche di lettere contenenti testimonianze recuperate dai curatori per offrire una approfondita e appropriata comprensione del singolo studio condotto in un determinato momento.
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