La cerimonia di premiazione di P.R.A.F. - Premio per il Restauro delle Architetture Faentine
La Commenda di Faenza, descritta per la prima volta in un documento del 1137 come Hospitale Sancti Sepulchri, ospizio per i pellegrini diretti in Terra Santa, in tutto il suo valore ma anche nelle sue criticità. È il fulcro attorno a cui si sono sviluppati i progetti in concorso per P.R.A.F. - Premio per il Restauro delle Architetture Faentine, aperto a studentesse e studenti del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura dell’Università di Bologna, campus di Cesena, frequentanti il Laboratorio di Restauro architettonico.
L’iniziativa - promossa dall’Alma Mater in collaborazione con il Comune di Faenza, proprietario del Complesso, Borgo Durbecco APS di Faenza, gestore della chiesa della Commenda e l’Ordine degli Architetti PPC di Ravenna - quest’anno alla sua prima edizione, si intitolava infatti “Fruire per conservare. I progetti per la Commenda di Faenza”.
Molti gli spunti offerti dai progetti di studentesse e studenti dell’Alma Mater per dare nuova vita al complesso: il suo utilizzo per l’apertura di uno centro sociale e culturale, di un centro civico, uno spazio di coworking e molto altro. Tutti i progetti presentati, undici in totale, sono esposti in una mostra, inaugurata il 27 luglio scorso in occasione della cerimonia di premiazione di P.R.A.F. , visitabile durante le giornate di Argillà Italia – Festival Internazionale della Ceramica e Mostra Mercato, il 30, 31 agosto e il 1° settembre (Complesso della Commenda, via Fra Saba 5 - Faenza).
La mostra dei progetti che hanno concorso per P.R.A.F.
A conquistare il primo posto, il progetto “Echi di storia, volti di futuro”, che prevede l’utilizzo del sito come centro culturale e sociale, con particolare attenzione verso i giovani. Si è voluta premiare la proposta di una destinazione d’uso compatibile con l’architettura storica del fabbricato.
Al secondo posto, “Gim al mer”, che si è distinto per avere messo in luce la possibilità di un utilizzo polifunzionale degli ambienti. Il progetto prevede di stabilire nel complesso un centro civico per giovani, anziani e persone del quartiere, con attenzione alle disabilità.
Terzo classificato, invece, il progetto “Illuminare il passato, guardare al futuro”, con la proposta di fare del sito uno spazio di coworking. È stato apprezzato l’equilibrio tra le caratteristiche del Rione e l’inserimento di nuove funzioni, sostenibili nel tempo.
La commissione ha inoltre attribuito una menzione d’onore al gruppo identificato dal motto “Conservare e leggere, un viaggio senza tempo”, per la presentazione di un progetto di restauro caratterizzato dal rispetto nei confronti del manufatto storico, ma al contempo compatibile con la destinazione d’uso proposta, quella di una biblioteca di libri usati.
Da oltre dieci anni – afferma Andrea Ugolini, professore di Restauro dell’Architettura al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna – durante i Laboratori di Restauro si richiede a studentesse e studenti di presentare progetti relativi a edifici situati in varie località della Romagna. Il Comune di Faenza è stato eletto ora come territorio di ricerca e sperimentazione e si è deciso di concentrare l’attenzione, per il primo anno, sul complesso della Commenda.”.
“Studentesse e studenti – prosegue Marco Pretelli, professore di Restauro dell’Architettura al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna - hanno dovuto analizzare la fabbrica nei suoi materiali costitutivi, nelle sue strutture e finiture e, dopo aver individuato i fenomeni di degrado e di dissesto presenti, sono stati chiamati a definire un nuovo possibile uso degli spazi interni, avendo contezza di quali siano gli adattamenti richiesti per renderlo possibile e dando vita, infine, a progetti che mostrino come sia possibile raggiungere l’obiettivo.”.
Concorso e mostra hanno offerto un’opportunità di confronto critico tra professioniste, professionisti, amministratori, studentesse e studenti, ma anche un’opportunità di partecipazione attiva di istituzioni e cittadini al dibattito sulla valorizzazione del territorio faentino e del suo patrimonio storico.