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Il primo tassello dell'atlante cosmico di Euclid

L'enorme mosaico, di 208 gigapixel, mostra 14 milioni di galassie e decine di milioni di stelle della Via Lattea, ed è appena l'1% della mappa complessiva del cosmo che nascerà grazie alle osservazioni del telescopio spaziale dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA)


(Immagine: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CEA Paris-Saclay, image processing by J.-C. Cuillandre, E. Bertin, G. Anselmi)


Una mappa con 14 milioni di galassie e decine di milioni di stelle della Via Lattea. È l'enorme mosaico, di 208 gigapixel, che compone il primissimo tassello della missione di Euclid, il telescopio spaziale dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). L'immagine nasce da 260 osservazioni realizzate tra il 25 marzo e l'8 aprile di quest'anno: appena due settimane durante le quali sono stati mappati 132 gradi quadrati del cielo, pari a oltre 500 volte l’area della luna piena.

Numeri importanti, che confrontanti con il programma complessivo di Euclid rappresentano però appena l'1% della sua missione. Nel corso di sei anni di osservazioni del cielo, il telescopio spaziale dell'ESA osserverà infatti le forme, le distanze e i movimenti di miliardi di galassie lontane fino a dieci miliardi di anni luce. Una sfida epocale, che andrà a comporre la più grande mappa tridimensionale del cosmo mai realizzata.

Già questo primo tassello potrebbe essere utilizzato per studiare l'influenza nascosta che la materia oscura e l'energia oscura esercitano sull'Universo. I due strumenti a bordo del telescopio, il Visible Instrument (Vis) e il Near Infrared Spectrometer Photometer (Nisp), permettono infatti di catturare un enorme numero di oggetti cosmici con elevatissimi livelli di dettaglio. La mappa può essere ingrandita fino a seicento volte, partendo dalla struttura su grande scala dell’Universo fino ad arrivare a riconoscere le caratteristiche di singole galassie.

(Immagine: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CEA Paris-Saclay, image processing by J.-C. Cuillandre, E. Bertin, G. Anselmi)


Ma questo è solo l'inizio. La missione ha già completato il 12% della mappatura prevista, e nel marzo del 2025 sarà pubblicata una prima porzione dei dati, pari a 53 gradi quadrati, che includerà anche un’anteprima degli Euclid Deep Field: regioni del cielo dedicate alle osservazioni più profonde.

Costruito e gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Euclid nasce con il contributo della NASA e la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e di numerose università italiane. Tra queste, l'Università di Bologna, con il suo Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" (DIFA), è stata tra gli ideatori e i fondatori della missione che ha poi portato allo sviluppo di Euclid. Un percorso iniziato nel 2007 con il progetto SPACE (Spectroscopic All-sky Cosmic Explorer), presentato da un team internazionale guidato dal professor Cimatti nell’ambito del programma spaziale Cosmic Vision 2015-2025 dell’ESA.