Il professor Giovanni Dinelli, docente al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Università di Bologna, sarà tra i protagonisti dell'evento di chiusura dell'Anno Internazionale del Miglio. L'appuntamento è in programma venerdì 29 marzo nella sede della FAO a Roma e in diretta online.
Le Nazioni Unite hanno dedicato il 2023 al miglio con l'obiettivo di promuovere maggiori sforzi produttivi, viste le sue proprietà nutrizionali e la resilienza nell'adattamento ai cambiamenti climatici. Il miglio, che comprende un gruppo eterogeneo di cereali, è infatti un'importante fonte di nutrimento per milioni di persone nell'Africa sub-sahariana e in Asia.
Proprio su questo tema si è concentrato il progetto europeo GREAT LIFE (Growing Resilient AgriculTure), coordinato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Università di Bologna. Scopo del progetto è stato quello di dimostrare come attraverso la sostituzione di colture estremamente impattanti e sensibili al cambiamento climatico (come il mais) con colture resilienti (come il sorgo e il miglio), sia possibile ridurre i consumi idrici e quindi gli impatti dell’agricoltura sui territori, aumentare la biodiversità e l’accesso a cibi sani, salutari, e sostenere al tempo stesso il reddito degli agricoltori.
Il professor Giovanni Dinelli, coordinatore scientifico di GREAT LIFE, racconterà quindi i risultati ottenuti dal progetto europeo nel corso dell'evento internazionale promosso dalla FAO. È l'unico speaker italiano in programma.
"Questo appuntamento alla FAO è molto importante: siamo felici di rappresentante l’Ateneo di Bologna in quanto l’evento coinvolge a livello mondiale le organizzazioni che meglio hanno promosso e valorizzato il miglio come coltura resiliente in grado di contrastare i cambiamenti climatici", dice Dinelli. "Inoltre, ci fa piacere presentare i risultati del progetto GREAT LIFE, che ha permesso di realizzare una filiera per la produzione di un frollino biologico a base di miglio, aprendo una nuova prospettiva produttiva per questa coltura. Il progetto per il quale siamo stati riconosciuti dalla FAO, tra l’altro, è anche stato inserito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica tra le buone pratiche sull’adattamento di cambiamenti climatici".
L'appuntamento sarà un'occasione per fare il punto sui risultati dell'Anno Internazionale del Miglio e per condividere le lezioni apprese dallo sviluppo di partenariati e reti, come la Millets Community of Practice. Senza dimenticare il futuro: con uno sguardo alle azioni necessarie per sostenere lo slancio generato dall'Anno Internazionale del Miglio e per contribuire agli sforzi verso gli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.