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La forza del coraggio: diritti umani in Iran

Il giornalista e scrittore iraniano Taghi Rahmani sarà protagonista, assieme al portavoce nazionale di Amnesty International Italia Riccardo Noury, di un evento a Ravenna, organizzato nell'ambito del Festival delle Culture 2025 dal Comune in collaborazione con l’Università.

Il 28 marzo, dalle ore 10 alle ore 13, alla sala Muratori della Biblioteca Classense si terrà il dialogo tra il giornalista e scrittore iraniano Taghi Rahmani, definito da Reporter senza frontiere “il giornalista più spesso incarcerato”, dal 2012 in esilio in Francia insieme ai figli, e il portavoce nazionale di Amnesty International Italia Riccardo Noury.  


“L’Iran continua ad essere teatro di gravi violazioni dei diritti umani. Il movimento di protesta “Donna Vita Libertà” subisce forti repressioni in quella che può essere definita a tutti gli effetti una guerra contro le donne - dichiara l’assessora all’Immigrazione Federica Moschini - Il dissenso viene punito con l’incarcerazione, la tortura e la pena di morte, strumenti di oppressione ai quali il governo fa sempre più ricorso”.

"Dare voce a chi testimonia con la propria vita e con la propria storia il valore dei diritti umani e della resistenza, pacifica ma indomita, contro ogni forma di oppressione, abuso e discriminazione è di estrema importanza - sottolineano le professoresse Mariachiara Russo e Annalisa Furia, promotrici dell’iniziativa - perché ricorda a tutti noi, in particolare in un contesto complesso come quello attuale, che la loro tutela non si può dare e non si deve dare per scontata. Siamo grate al Comune di Ravenna per aver accolto la nostra proposta e auspichiamo che il dialogo tra Taghi Rahmani e Riccardo Noury contribuisca a dare ancora più forza e visibilità alla campagna per la scarcerazione di Narges Mohammadi e al movimento per i diritti umani in Iran".

In questo clima, attivisti, giornalisti e cittadini comuni rischiano la vita per aver espresso un'opinione o per aver difeso i diritti delle donne e delle minoranze. Taghi Rahmani è testimone di questa realtà. Ha pagato con oltre 14 anni di prigionia e torture il proprio impegno per la libertà di espressione ed è attualmente impegnato in una campagna per la scarcerazione della moglie, Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace 2023, agli arresti domiciliari in Iran per il proprio attivismo.

“L'incontro con Taghi Rahmani è di grande importanza: insieme ai figli, è la parte della famiglia di Narges Mohammadi che, dall'esilio, porta avanti una campagna, affiancata da Amnesty International e da altre organizzazioni per i diritti umani, per la scarcerazione della premio Nobel per la pace 2023 – afferma Riccardo Noury – L'idea che una persona, che s'impegna per la pace, sia chiusa in una cella, dà l'idea della spietatezza delle autorità iraniane verso chiunque lotti in modo pacifico per l'affermazione dei diritti umani. Ringrazio il Festival delle Culture per l'opportunità di dare risalto alla storia di Narges Mohammadi e dei movimenti per i diritti umani in Iran".

 

L'evento sarà trasmesso in diretta streaming e in collegamento con il Campus di Forlì. E' prevista la traduzione consecutiva dalla lingua farsi in italiano e anche quella in lingua inglese a cura degli studenti del DIT del Campus di Forlì.