Unibo Magazine

È normale che un ragazzo controlli il cellulare della propria ragazza? Per il 36% dei giovani italiani sì (dato Istat). Questo e molto altro è al centro dell'evento "Voci a confronto sulla violenza di genere" - in programma alle 10.30 del 10 dicembre al Campus di Cesena, con diretta streaming dai Campus di Forlì, Ravenna e Rimini - a conclusione del ciclo di iniziative che l’Alma Mater ha organizzato in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, in risposta a un fenomeno ancora profondamente radicato nella società.

Nonostante i miglioramenti generali negli stereotipi di genere, l'indagine Istat di luglio 2025 rivela che le dinamiche discriminatorie sono ancora presenti, soprattutto tra i giovani di 14-19 anni. L’11,1% di loro ritiene, inoltre, che in una relazione di coppia sia “normale che ci scappi uno schiaffo ogni tanto” e il 15,6% pensa che “la violenza sia provocata dal modo di vestire delle ragazze”.

Questi dati sulla tolleranza al controllo e alla violenza fisica tra i giovani si inseriscono in un quadro più ampio che coinvolge, con dati non meno preoccupanti, la popolazione adulta. Numeri che evidenziano in modo inequivocabile quanto il dibattito culturale e la consapevolezza siano strumenti cruciali per accelerare il cambiamento e superare gli stereotipi.

Per tradurre questa consapevolezza in azioni concrete, l'Alma Mater ha potenziato la sua rete di supporto. Dopo le esperienze attive a Bologna e Forlì, il Campus di Ravenna si è dotato, da novembre, di uno sportello dedicato al contrasto della violenza di genere, nato dalla collaborazione con l'associazione Linea Rosa - ODV. Un secondo sportello aprirà a breve anche a Rimini.

Gli sportelli contro la violenza di genere e antidiscriminazione LGBTQIA+ sono servizi gratuiti e spazi di ascolto protetti, rivolti a tutta la comunità universitaria, per affrontare diverse forme di violenza dentro e fuori l'Università.

“Continua l’impegno a tutto campo dell'Alma Mater per sensibilizzare le nuove generazioni e tutta la comunità con l'obiettivo di promuovere un ambiente di studio e lavoro dove il rispetto, l’uguaglianza e la sicurezza siano valori centrali - commenta Cristina Demaria, Delegata per l'equità, l'inclusione e la diversità - Siamo orgogliosi e anche consapevoli che è importante valorizzare le nostre competenze interne ed eccellenti per promuovere una cultura del cambiamento. Combattere la violenza di genere è infatti una responsabilità di tutte e tutti e nessuno può abbassare la guardia”.

Una cultura del cambiamento che il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità – CUG promuove attraverso molteplici iniziative, come il recente convegno destinato al personale dell’Ateneo per stimolare una riflessione sui temi delle differenze di genere, delle pari opportunità e del benessere, anche alla luce delle indagini e dei documenti a disposizione, con particolare riferimento al Bilancio di genere dell’Università di Bologna. Il documento, che ogni anno fa il punto sulla situazione dell'Ateneo in ogni sua componete - docente, tecnico-amministrativa e studentesca - offre indicazioni preziose per favorire equità, inclusione e rispetto delle diversità.

Tre principi fondamentali che non possono prescindere dal benessere psicologico. Motivo per cui l’Ateneo mette in campo una serie di iniziative e progetti dedicati alla salute mentale di chi studia e lavora, pensati per rispondere alle crescenti richieste di aiuto e supporto psicologico.

Le richieste di aiuto e supporto psicologico sono numerose anche in ambito universitario, e per questo l'Alma Mater, negli ultimi quattro anni, ha potenziato il suo Servizio di Aiuto Psicologico (SAP), al quale si rivolgono ogni anno circa mille studenti e studentesse su tutto il territorio del Multicampus. Il rafforzamento del servizio ha consentito di ridurre consistentemente i tempi di accesso al servizio, riducendo pressoché a zero le liste d’attesa.

Inoltre, con l'obiettivo di supportare studentesse e studenti che hanno subito blocchi o rallentamenti nel corso della propria esperienza universitaria, l'Università di Bologna ha attivato il servizio "Passo Passo", caratterizzato dalla ricerca attiva delle persone che incontrano difficoltà durante il loro percorso universitario.

Lo sportello “Avrò cura di me” è rivolto invece a tutto il personale Unibo per la cura di se stessi e del proprio benessere psicologico. “Avrò cura di me” intende promuovere lo sviluppo di competenze nell'affrontare il sovraccarico emotivo, le difficoltà relazionali e le situazioni conflittuali della vita lavorativa e quotidiana. E per farlo offre colloqui gratuiti, in presenza o online, aiutando le persone a individuare e utilizzare le proprie risorse interne, sia per migliorare la flessibilità psicologica e il proprio benessere sia per fronteggiare al meglio le incertezze della vita lavorativa e quotidiana e i propri conflitti relazionali.