In occasione della Giornata Mondiale delle Persone Anziane, mercoledì 1 ottobre, alle 16, la Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio (Piazza Maggiore, 6 – Bologna) ospita “Age-itiamoci! Invecchiare bene in una società che invecchia”: un’occasione di confronto aperto tra scienza, istituzioni e cittadini per riflettere insieme sul futuro dell’invecchiamento in Italia. L’appuntamento è promosso nell’ambito del progetto PNRR AGE-IT, con il patrocinio dell’Università di Bologna e del Comune di Bologna.
Moderati da Patrizio Roversi, esperti studiosi dell’Alma Mater racconteranno lo stato dell’arte delle ricerche sull’invecchiamento. I dati più aggiornati, le nuove prospettive, i problemi e le sfide che ancora ci attendono mostreranno come si sta muovendo la scienza in un mondo in cui la speranza di vita si allunga e aumenta la disponibilità di cure e trattamenti sempre più mirati a contrastare gli effetti del tempo che avanza.
L’Università di Bologna si occupa da molti anni di temi legati all’invecchiamento nelle sue più disparate sfaccettature, dalla biomedicina alla sociologia, dall’economia alla psicologia ed altro ancora. Un intreccio di studi da cui emerge che non esiste un solo modo di invecchiare, ma tanti invecchiamenti diversi: ognuno di noi, man mano che invecchia, diventa sempre di più un individuo unico e irripetibile. Questo significa che, al di là di interventi e accorgimenti che hanno valore universale, ogni individuo deve contrastare il proprio invecchiamento in modo personale.
Con l’aumentare dell’aspettativa di vita, la vecchiaia deve quindi essere considerata come una nuova fase, con diversi aspetti positivi e non solo negativi, le cui implicazioni e l’impatto sulla società, il mondo del lavoro e il sistema di welfare sono ancora in larga parte da esplorare.
Tutte queste tematiche sono affrontate all’interno del progetto AGE-IT: finanziato dal PNRR e composto da un’ampia rete di università, enti di ricerca e attori istituzionali, tra cui l’Università di Bologna, il progetto promuove soluzioni innovative per affrontare le sfide dell’invecchiamento che integrano scienze biomediche, sociali, economiche e tecnologiche.