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La Società Medica Chirurgica di Bologna apre le porte al pubblico

La più antica società scientifica in ambito medico guarda al futuro aprendosi al pubblico. In programma conferenze sulla storia della medicina a Bologna, seminari sulle problematiche della medicina contemporanea e visite guidate alla sede nel Palazzo dell’Archiginnasio.
Simbolo della Società Medica Chirurgica

Antonio Alessandrini, Augusto Murri e Francesco Rizzoli. Tre celebri medici del passato che hanno legato i loro nomi a tre importanti strade di Bologna, ma soprattutto tre medici legati a una delle società scientifiche che ha fatto la storia della città. Alessandrini, Murri e Rizzoli sono infatti tra i più importanti presidenti della Società Medica Chirurgica di Bologna, la più antica società scientifica italiana in ambito medico. Nacque già nel 1802. Il suo atto fondante fu una nota informativa inviata dai funzionari napoleonici al Ministero degli Interni per segnalare che a Bologna un gruppo di medici aveva preso a riunirsi con frequenza. Quella nota esiste ancora come il documento che attesta nel 1805 il riconoscimento ufficiale della società da parte del governo di Bonaparte.

"Fino all’istituzione degli ordini professionali – spiega Stefano Arieti, storico e autore del volume Societas Medica Chirurgica Bononiensis (Clueb 2004) – la Società espletava diverse funzioni. Oltre a garantire un scambio scientifico e culturale tra la comunità medica, assorbiva infatti anche mansioni degli organi sanitari: sia sotto lo Stato Pontificio, sia nel neonato Regno d’Italia, per esempio, la Società Medica era il luogo dove i medici confluivano settimanalmente per offrire cure alla parte indigente della popolazione".

L’epoca d’oro della Società Medica Chirurgica partì dal 1829. Quell’anno fu pubblicato il primo numero del Bullettino delle Scienze Mediche, una rivista che la Società scambiò con le altre del settore, collezionando la più completa biblioteca di pubblicazioni mediche dal 1830 al 1940/50. Nei suoi archivi sono ora conservati circa 30/35mila volumi, tra cui si nascondono molte rarità, come il Giornale medico delle Filippine e il Bollettino della Società medica dell’Indocina.

La Società Medica Chirurgica, che dal 1841 è in comodato gratuito nel Palazzo dell’Archiginnasio, con il tempo e l’internazionalizzazione della medicina ha perso il suo ruolo all’interno della comunità scientifica. La sua storia è però una risorsa per il pubblico del terzo millennio e proprio al dialogo tra medicina e società guarda il prof Luigi Bolondi, Direttore della U. O. di Medicina interna "Bolondi" del Policlinico Sant’Orsola Malpighi e attuale Presidente della Società Medica Chirurgica: "Il ruolo della Società – afferma Bolondi – deve essere ripensato nella prospettiva di recuperare uno spazio comune di incontro e di approfondimento per tutti coloro che a Bologna hanno interesse alla tutela della salute, non solo nella sua dimensione tecnico-applicativa, ma anche e soprattutto in quella culturale e sociale".

La nuova vita della Società Medica Chirurgica ha già dato il via a un doppio ciclo di convegni dal taglio divulgativo. Da un lato ci sono le Giornate della Cultura Sanitaria, ovvero dibattiti legati all’attualità medica (dalla prevenzione al testamento biologico); dall’altro ci sono gli Annuari clinici bolognesi, ovvero incontri dedicati ai progressi della medicina sotto le due torri (la partenza è stata riservata alle scuole di cardiologia e nefrologia  del Policlinico Sant’Orsola Malpighi, mentre con la ripresa delle attività in autunno sarà la Scuola Ortopedica del Rizzoli a presentare  i risultati raggiunti in questi anni).

Nel prossimo futuro, l’idea è infine quella di aprire al pubblico la sede della Società Medica. Tre giorni: martedì e sabato mattina e giovedì pomeriggio. Tornerà  così a essere visibile uno dei luoghi più densi di storia dell’Archiginnasio: il Cubiculum Iuristarum, la stanza dove i professori di giurisprudenza si preparavano per le lezioni e che fu la prima stanza del Palazzo ad essere inaugurata nel 1564.