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Bilancio sociale della Fondazione Alma Mater

Per il secondo anno consecutivo la Fondazione Alma Mater di Bologna ha pubblicato il proprio Bilancio sociale per far conoscere alla comunità le azioni svolte oltre la sfera economica e il loro impatto nella società.
Valutare la gestione dell’Ente e i relativi risultati secondo criteri di natura sociale e non prettamente economica: è la scelta praticata dalla Fondazione Alma Mater di Bologna che, per il secondo anno consecutivo, ha pubblicato il proprio Bilancio sociale per far conoscere alla comunità le azioni svolte oltre la sfera economica e il loro impatto nella società.

Nata nel 1996 per iniziativa dell’Università di Bologna e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, La Fondazione Alma Mater ha come obiettivo quello di consentire all’Ateneo di operare nell’ambito socio-economico nazionale ed internazionale, sviluppando competenze e conoscenze attraverso attività di formazione, ricerca e creazione d’impresa. 

 “Il Bilancio sociale per l’esercizio 2001 riveste un’ulteriore funzione” specifica Piera Filippi, Presidente della Fondazione Alma Mater “Rappresentare agli Stakeholder di riferimento la straordinaria crescita della Fondazione. Crescita non solo quantitativa, ma soprattutto qualitativa”.
I proventi ordinari della Fondazione – derivati dall’attività istituzionale e commerciale –  sono infatti più che triplicati, in ragione di oneri  ordinari  cresciuti meno che proporzionalmente, passando da Lit. 3.835.319.849 del 1999 a Lit. 5.878.484.016 del 2001 (+53%).
Positivo anche l’andamento patrimoniale che, da Lit. 9.168.606.152 del 2000 è arrivato nel 2001 a Lit. 13.331.637.740 (Variazione del 45,41%).
Dal positivo impegno iniziale riguardante la gestione di Corsi di Perferzionamento post-laurea, la Fondazione marca un importante giro di boa nel 1999,  sottoscrivendo numerosi accordi come, ad esempio,quello con la società Fiori S.p.A. per un programma quadriennale di ricerca. Nel 2000 l’attività dell’Ente si consolida ulteriormente grazie all’avviamento di importanti progetti con la Regione Emilia – Romagna e la Comunità Europea. Tra tutti  si distingue la costituzione del Consorzio Spinner, scelto dalla Regione come organismo intermediario nella gestione della Sovvenzione Globale D3 e D4 del Fondo Sociale Europeo. Per la prima volta in Europa viene così attivato un provedimento per promuovere il trasferimento di competenze tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale, favorendo e sostenendo la nascita e l’avviamento di attività innovative e legate al mondo scientifico.
Grazie alla costante sinergia con l’Università di Bologna, vengono contemporanemente portati avanti Corsi di perfezionamento, Corsi in cultura d’impresa e finanza e sviluppo, Master e “First Tuesday” per promuovere incontri tra imprenditori e il mondo della ricerca e dello sviluppo della Net Economy.  L’attenzione crescente verso l’alta formazione porta nel 2002 alla costituzione del Consorzio Symposium, che riunisce gli atenei di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e Parma sotto un’unica matrice, nell’ambito della seconda Sovvenzione Globale del Fondo Sociale Europeo. Alla Fondazione Alma Mater spetta l’impegnativo compito di attuare e gestire la misura C3 della suddetta sovvenzione, intervenendo nell’anno in corso e nel prossimo, in almeno 90 iniziative di alta formazione, legate soprattutto a Master di 1 e 2 livello, che coinvolgeranno oltre 2000 utenti,  oltre 1000 imprese, per un totale di 1.000.0000 di ore/corso. Symposium permetterà ai laureati di frequentare Master a costi molto più accessibili, attenuando sensibilmente la barriera tra specializzazione e costi della stessa.
La connotazione e l’impegno di ente non profit attento al benessere sociale, che caratterizzano la Fondazione trovano conferma soprattutto nel Consorzio Noi Con, costituito lo scorso febbraio insieme alla Fondazione Carisbo, la Fondazione CESAR e la Cooperativa Sociale Oltremare. “Noi Con”, si sta attivando per gestire la Sovvenzione Globale Misura B1, che ha l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo e il reinserimento di gruppi svantaggiati (disabili, ex detenuti, ex tossicodipendenti, sieropositivi, giovani donne che intendono sfuggire alla prostituzione e cittadini immigrati in difficoltà) del mondo del lavoro, anche attraverso la promozione di nuove imprese e iniziative di lavoro autonomo.
Sempre nel 2002 L’Università di Bologna sigla l’accordo con la Champion, per promuovere l’immagine dell’ateneo attraverso la produzione di abbigliamento sportivo, creando un connubio tra formazione, cultura e sport. La gestione del merchandising viene affidata alla Fondazione.
La Fondazione Alma Mater ha inoltre investito in numerose attività, tra cui: Alma Cube, incubatore senza scopo di lucro per favorire l’imprenditorialità di origine accademica; Netinbo, associazione senza scopo di lucro per la diffusione della cultura high tech; Unimatica, S.p.A. che opera nel settore della security informatica; Profingest, consorzio senza fini di lucro per la formazione della gestione d’impresa.