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Il Golem

Il Golem, tra miti e leggende del popolo ebraico. Incontro nell'ambito del cartellone estivo di Viva Bologna. 
Giovedì 24 luglio alle ore 21.00 al Museo Ebraico di Bologna, in via Valdonica 1/5, nell'ambito delle Serate al Meb - Estate 2003 del cartellone di Viva Bologna, Valerio Marchetti e Antonella Salomoni per gli appuntamenti sui Miti e leggende del popolo ebraico introducono l'incontro dal titolo: Il Golem. Voce narrante Marco Sgrosso.

Chi era il Golem di Praga, la magica creatura di argilla dalle sembianze umane che la leggenda ha portato fino ai nostri giorni tratteggiando quella figura enigmatica che potremmo definire il "nonno dei robot"?
C'è una leggenda moderna che attribuisce a rabbi Yehadah Loew di Praga (1520-1609) la creazione del golem: una statua d'argilla a cui venne insufflata l'energia vitale (ma non la parola) e che, nascosta nella sinagoga Altneuschul, doveva servire a difendere gli ebrei dalle violenze esterne. Sfuggito al controllo del rabbino, il golem dovette essere soppresso dal suo creatore affinché non esercitasse negativamente la sua forza distruttiva. La concezione secondo la quale sarebbe possibile creare degli esseri viventi ricorrendo a pratiche magiche si trova nelle tradizioni di molti popoli. Greci e arabi associavano queste attività creative a speculazioni astrologiche consistenti nel captare la spiritualità delle stelle e a insufflarla nelle creature sublunari. Nel giudaismo, invece, lo sviluppo dell'idea di golem è del tutto indipendente dall'astrologia. Poggia su concezioni che hanno a che fare con il potere creativo del linguaggio e delle lettere. Queste concezioni risalgono alla più remota antichità e hanno accompagnato lo sviluppo della cultura ebraica in diaspora passando dai testi fondativi della quabbalah estatica e dalle visioni teosofiche medievali alla letteratura moderna (per esempio: Elie Wiesel e Isaac Singer), ma, soprattutto, con Norbert Wiener (1894-1964), alla cibernetica.
Valerio Marchetti è docente di Storia dell'Ebraismo presso il Dipartimento di Discipline Storiche dell'Università di Bologna e membro dell'Associazione Italiana Studi Giudaici (AISG). I suoi studi sono orientati alla componente askenazita, che si esprimeva in Yiddish e ai problemi di storia del giudaismo dell'Europa centrale e orientale in età moderna e contemporanea.
Antonella Salomoni, slavista è docente all'Università di Cosenza e sta curando per Einaudi il Golem di Moshe Idel, uno dei testi più importanti per il tema in oggetto.

Marco Sgrosso, diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna, inizia a lavorare nel 1985 come attori nella compagnia di Leo de Berardinis, partecipando ad oltre dieci spettacoli, da "Amleto", alla ripresa per RAI2 di "Totò principe di Danimarca".
All'attività con Leo alterna la collaborazione con altri registi della sperimentazione teatrale italiana, da Cesare Ronconi, Mario Martone, Billi e Marconcini, Francois Khan, Claudio Morganti fino a Raul Ruiz. Nel 1992 fonda con Elena Bucci la compagnia Le Belle Bandiere, iniziando un'attività autonoma di attore, autore e regista, producendo numerosi spettacoli. E' protagonista assieme ad Elena Bucci del film "Koppia", prodotto e diretto da Michele Fasano con la sceneggiatura di Mario Giorgi.
ingresso libero
per informazioni
: Museo Ebraico di Bologna 051.2911280