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Suoni dall'Oriente

Prosegue con doppio concerto dedicato alle vocalità orientali, il Festival Suoni dal Mondo promosso dal CIMES - Dipartimento di Musica e Spettacolo - Università di Bologna.
L'esplorazione dell'Arte della voce, tema di questa edizione, dopo la vocalità sarda si concentra su due particolarissimi artisti provenienti dal Giappone e dal Vietnam.

Sabato 8, con replica domenica 9 novembre, ore 21.30 alla Multisala (via dello Scalo 21 - Bologna) un concerto con due artisti dall'Oriente: Junko Ueda e Tran Quang Hai. Apre la serata la cantante giapponese JUNKO UEDA con Narrazioni ed epiche Satsuma.  Si tratta di canti epici, religiosi e popolari accompagnati dal satsuma-biwa, uno strumento giapponese costituito da un liuto a forma di pera con quattro o cinque corde di seta e suonato con un grande plettro triangolare. Questi canti raccontano gesta eroiche dei samurai, nel linguaggio classico giapponese, e la biwa accompagna la voce modulata in una ricca varietà di suoni per esprimere le varie scene della narrazione.
Nata a Tokio, Junko Ueda ha studiato la satsuma-biwa (una tra le varie tipologie di questo strumento) con Kinshi Tsuruta. Oltre ad affermarsi come cantante/suonatrice di biwa a livello internazionale, ha condotto numerosi seminari di canto shômyô (canto buddista giapponese). Le sue incisioni dedicate al repertorio tradizionale biwa hanno ricevuto vari premi tra cui il Grand Prix du disc dell' Academie Charles Cros a Parigi.

Le stesse sere potremo ascoltare, insieme a Junko Ueda (che è stata anche sua allieva) e poi da solista, anche l'eclettico TRAN QUANG HAI ne Il canto degli armonici e la musica del Vietnam.

Tran Quang Hai è il maggiore studioso e il più noto esecutore del "canto degli armonici", che ha portato in tutto il mondo partecipando come solista a festival internazionali e concerti in oltre cinquanta paesi. Questa particolarissima pratica vocale consiste nel produrre contemporaneamente due suoni: l'esecutore tende i muscoli e gonfia le guance emettendo un suono basso, ricco di armonici, che ricorda uno scacciapensieri. Isolando e mettendo in evidenza suoni armonici diversi attraverso la variazione della pressione dell'aria nella gola e della posizione della lingua, il cantante riesce ad eseguire una vera e propria melodia su un suono fisso (il suono di "bordone"). Propria degli esecutori mongoli, verso la fine degli anni '60 questa pratica vocale divenne oggetto di grande interesse per musicologi, antropologi, studiosi di acustica, compositori occidentali in Europa e negli Stati Uniti. E ha contaminato diversi generi, dal rock al jazz.

Tran Quang Hai, figlio d'arte, è nato nel 1944 in Vietnam, diplomandosi poi al Conservatorio di Saigon prima di trasferirsi in Francia per studiare la teoria e la pratica della musica orientale con suo padre, Tran Van Khe, al Centro di Musica Orientale di Parigi. Suona più di quindici strumenti di paesi diversi tra cui il dan tranh, una cetra vietnamita a sedici corde metalliche, il dan co (violino a due corde) e il sinh tien ( particolare strumento a percussione). Negli anni '70 ha fatto proprie le tecniche del khoomeilakh, il cosiddetto "canto degli armonici" praticato a Tuva e in Mongolia, di cui ha diffuso la pratica nel mondo occidentale.
Biglietti
Abbonamento Euro 45,00; Biglietto Intero  Euro 11,00; Ridotto Euro  9,00 e Euro 8,00.
I biglietti saranno in vendita le sere di concerto, dalle ore 20.30 alla Multisala in Via dello Scalo 21. Non è prevista prevendita. I posti non sono numerati.