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Poli: i feed back tra economia e ateneo

Una fitta rete di sinergie con l’imprenditoria e il mondo consociativo: tra Poli della Romagna e il tessuto economico-produttivo della zona si sono instaurati legami sempre più forti che hanno permesso alla ricerca di tradursi in pratica e alla pratica di avvalersi dell’originalità della ricerca.
La Piazza centrale di Forlì Una ricerca del ’99 sull’impatto dell’Alma Mater a Cesena calcolava in 20-25 miliardi quello economico e in 200 posti di lavoro quello occupazione, dipingendo la sede cesenate come una sorta di grande azienda con il merito di galvanizzare il tessuto economico della città, così pure quello sociale. In realtà, il ritorno dato dalla presenza delle sedi romagnole dell’Ateneo bolognese è stato lo sviluppo di una fitta rete di collaborazioni con le istituzione e il mondo delle associazioni locali, che ha creato collaborazione e benefici reciproci che vanno ben oltre la stime economiche.

Vediamone alcune, a cominciare appunto da quelle più legate al territorio in cui si trovano i Poli. A Cesena, per esempio, la Facoltà di Architettura ha condotto una ricerca, durata un intero anno accademico, su alcuni progetti urbanistici di Cesenatico: dall’ex Colonia Veronese alla Vena Mazzarini, fino alla cosiddetta Città delle Colonie di Ponente, il cui studio di trasformazione e riutilizzo è stato affidato proprio agli urbanisti della Facoltà di Cesena. La collaborazione con l’amministrazione locale (il Comune di Predappio e la Cassa di Risparmio di Forlì) ha fruttato invece alla seconda Facoltà di Ingegneria di Forlì l’acquisizione delle ex Officine Capponi dove questi ingegneri con la passione del volo realizzeranno un laboratorio internazionale che coinvolgerà ricercatori di tutto il mondo impegnati nello studio delle turbolenze atmosferiche e del loro impatto sulle alte velocità.
A Ravenna, invece, in collaborazione con la Camera di Commercio, un gruppo di studenti del corso di laurea per operatori giuridici d’impresa sta sperimentando le tecnologie per la firma digitale.
Come è stato più volte evidenziato, è il versante occupazionale a godere dei principali vantaggi della sinergia tra i poli romagnoli e i soggetti economici locali. È il caso per esempio di Rimini dove il Corso di laurea per educatori sociali capaci di operare nel campo della prevenzione e della riduzione del disagio prevede come parte fondamentale del percorso formativo alcuni tirocini da svolgere presso la fitta rete di associazioni impegnate nel sociale, punto caratterizzante della città di Rimini e che ha favorito la nascita di questo stesso corso di laurea.
Anche i ragazzi laureati al Polo di Forlì hanno opportunità di conoscere subito il mondo del lavoro, grazie al loro inserimento, in collaborazione con Multifor, in alcune aziende della città. “Le imprese e il nostro territorio – ha commentato l’iniziativa Bruno Tramonti, presidente di Multifor – hanno bisogno delle menti fresche di questi ragazzi. È una grande opportunità sia per i giovani, che hanno sbocchi lavorativi in zona, sia per la nostra economia”.
Infine, una collaborazione curiosa è quella nata a Rimini con l’editore Mario Guaraldi che qui ha aperto una nuova sede, al contempo libreria e casa editrice, intenzionata ad essere una sfida per il mercato librario. L’intento, infatti, è quello di arrivare ad una pubblicazione agile e veloce dei testi universitari, soggetti a continui aggiornamenti. Per questo nella nuova libreria sarà possibile in 48 ore confezionare un testo pronto per la stampa.

Ma i progetti e le collaborazioni istituzionali dei Poli romagnoli vanno ben oltre il territorio regionale. È il caso, per esempio, dell’ormai consolidata partnership slovacca-forlivese. Lo scorso inverno, infatti, il Polo scientifico-didattico di Forlì ha promosso a Bologna una mostra su Alexander Dubcek per sancire il suo legame con la figura del presidente dell’ex Cecoslovacchia e lo spirito del suo pensiero politico che aveva al centro l’idea di una casa comune europea. La sede di Forlì ha patrocinato numerose iniziative e ha collaborato a una lunga e sempre più intensa serie di eventi culturali di cui questa mostra, nata da una fitta rete di scambio e di ricerca, è stata una chiara manifestazione. Sempre in questo spirito è stato avviato qui il Mirees, master per esperti d’area europeo-orinetale, avviato dalla Facoltà di Scienze Politiche “Roberto Ruffilli”. Infine, sempre da Forlì, è in atto una collaborazione tra la Facoltà di Economia e il porto albanese di Durazzo, volta a un progetto di formazione e assistenza tecnica per lo sviluppo delle piccole e medie imprese del distretto.