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Approvazione del consuntivo e presentazione delle misure strutturali per il futuro

Mentre il CdA approva il bilancio consuntivo 2006, vengono presentate agli organi, in seduta congiunta, le proposte per una manovra di recupero di 330 milioni di euro in 10 anni.
sala del CdA Giorni intensi per le decisioni sui conti. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il consuntivo 2006: un bilancio che mostra una contrazione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), principale entrata attribuita dal Ministero, un lieve aumento della contribuzione studentesca, nonostante una riduzione degli iscritti per effetto soprattutto dell’attrazione dei corsi di laurea specialistica. Le spese presentano un tendenziale aumento alle voci personale, oneri connessi all’incremento degli spazi e alla qualificazione dei servizi. Il risultato di amministrazione complessivo è influenzato in modo significativo dai necessari accantonamenti per i consumi intermedi previsti dalle disposizioni di contenimento della spesa pubblica.

Questa è la foto del presente. Da qui le manovre per il futuro. E’ stata presentata ieri agli Organi dal Rettore Calzolari (che ieri pomeriggio ha incontrato anche la stampa) una manovra finanziaria per recuperare in 10 anni 330 milioni di euro in 10 anni attraverso 12 misure strutturali per il bilancio messe a punto dal gruppo di lavoro.

Dalla vendita di immobili valutati non più utili alla creazione della tesoreria unica; dagli incentivi al pre-pensionamento dei docenti a una riduzione dei budget per didattica e docenti. Non compare invece il paventato aumento delle tasse, mentre la sospensione delle indennità di carica rimane ancora in forma di proposta.

Sono stati resi noti agli organi gli studi e le proiezioni che il gruppo di lavoro ha realizzato sul bilancio dell'Alma Mater da qui a 10 anni. Il risultato e' che, ipotizzando un incremento minimo dei trasferimenti da parte del Governo e il conseguente arresto del turnover dei docenti, l'Ateneo subirà un rapido aumento del disavanzo fino al 2010, a cui seguirà una stabilizzazione delle perdite, con una media di 9 milioni di euro all'anno per 10 anni di saldo negativo. "Rimaniamo appesi alle decisioni del Governo" - ha spiegato Gian Luca Fiorentini, del gruppo di lavoro e direttore del Dipartimento di Scienze Economiche. - "Se i finanziamenti da Roma aumentassero nei prossimi anni dell'1% applicando queste misure arriveremmo a un reclutamento in grado di coprire anche il 70% del turn-over. Con un aumento del 2% dei trasferimenti governativi, avremmo pieno turn-over più alcuni margini per il reclutamento di nuovi ricercatori".

L'Università di Bologna dovrà però riuscire ad applicare la maggior parte delle misure strutturali possibili. Molte riguardano la parte immobiliare ed edilizia del bilancio dell'Ateneo. Come la cessione, nei prossimi due anni, degli edifici che ospitano il dipartimento di Chimica industriale, a Porta Saragozza, e la facoltà di Farmacia fuori porta Zamboni. "Entrambe confluiranno nel nuovo Polo della Chimica al Navile che e' in costruzione: attualmente siamo nella fase dei bandi, tra sei mesi potrebbero già partire i lavori". E' quella una delle priorità edilizie per l'Alma Mater, che insieme alla nuova Facoltà di Scienze motorie, non risentirà di alcun cambiamento.

Buona parte delle risorse verrà recuperata dai pre-pensionamenti. "Sono 450 i docenti oltre i 65 anni che avrebbero il diritto di accedere a questo nuovo istituto- spiega Fiorentini- di questi nel primo anno potrebbe accedere solo il 5%. A chi deciderà di far ricorso al pre-pensionamento, l'Ateneo propone un "contratto commisurato in modo da escludere qualsiasi ipotesi di danno erariale", afferma Calzolari. Ovvero, sarà stipulato un contratto di attività didattica per un importo che va quasi a coprire la differenza tra lo stipendio e la pensione.

Ossigeno l'Alma Mater potrà ricavarlo anche da alcune razionalizzazioni, come la riduzione dei budget per la didattica o come "l'esame di tutte le partite di dare-avere che l'Ateneo ha con le società partecipate". Per quanto riguarda i docenti, si parla di oltre 3.000 contratti tra didattica e tutorato, in ogni caso già calati del 18% nel 2006: all'Università costano 6,5 milioni di euro. A partire dal 2008 è previsto un calo di 650.000 euro, che diventerà circa un milione a regime. "Dobbiamo capire se tutti sono utili- afferma Calzolari- faremo il rapporto tra la spese per la didattica di ogni facoltà e numero di laureati-studenti in corso, vedendo così quali sono le facoltà virtuose e quali quelle da richiamare all'ordine". Ma non solo. Si parlerà d'ora in avanti di finanziamenti mirati anche per i Dipartimenti.

Al capitolo docenti, l'Università punta a recuperare risorse anche incentivando le attività per conto terzi all'interno dell'Ateneo, per poter avere una percentuale sulle consulenze che spesso i docenti fanno per altri enti. Le altre misure infine riguardano la creazione della Tesoreria unica, l'aumento di efficienza dei sistemi informatici e l'integrazione gestionale delle strutture e delle aree dell'amministrazione centrale. Entro la fine di maggio il pacchetto di interventi sara' pronto per la discussione in Cda e Senato accademico.

"Oggi abbiamo dimostrato che non siamo in crisi- ha affermato Calzolari- non soggiaciamo alla crisi depressiva che incombe sull’università italiana. Noi continueremo a promuovere l'università come la sede primaria della ricerca. L'Alma Mater ha tutte le risorse tecniche, morali e umane per superare questo momento".