Fare dei boschi, ma anche dei centri abitati, dei veri e propri stadi aperti a tutti e dotati di grande versatilità di impiego. E' l'idea del Cus Bologna, sezione orienteering, per la realizzazione di impianti sportivi che possano servire per la corsa orientamento ma anche per il trekking e le mountain bike. Non solo: nel pieno rispetto dell'ambiente e del territorio.
'La carta topografica - dicono i ragazzi del Cus Bologna - è un impianto sportivo polivalente ed è uno strumento che garantisce potenzialità per lo sviluppo e la promozione del territorio. La mappatura di un'area naturale o cittadina eseguita da esperti professionisti che seguono precisi standard per rappresentare le forme del terreno e gli oggetti presenti in modo semplice e intuitivo. Il loro grande pregio è quello di essere strutture sportive senza alcun impatto ambientale, che valorizzano il territorio con attività che ne favoriscono una fruizione più consapevole da parte degli sportivi di tutti i livelli e di tutte le età.
Da qui nasce l'idea del Cus Bologna di proporre un progetto per la realizzazione di mappe per l'orienteerinng nel territorio dell'Appennino tosco-emiliano e nell'area cittadina bolognese. Un progetto che volge lo sguardo verso il futuro e con una durata di almeno tre anni, ma con lo scopo di far diventare la cartografia sportiva e ricreativa, una attività continua nel tempo'.
Le aree individuate per la prima fase del progetto è Monghidoro-Castel dell'Alpi; Corno alla Scale, Monteacuto Vallese e Certosa-antistadio. I ragazzi del Cus pensano poi anche agli aggiornamenti di alcune cartine già esistenti come quella de La Cà-Vidiciatico e Zocca-Monte San Giacomo.