Etnicus, progetto di integrazione del Cus Bologna
Si chiama EtniCus è il progetto attorno al quale il Cus Bologna lavora con passione da tempo e che avrà un testimonial d’eccezione, Venuste Niyongabo.
Per i pochi che non lo conoscessero diciamo solo che Venuste è un eroe nazionale per il suo paese, il Burundi. Nel 1996, ad Atlanta, il giovane Venuste commise una pazzia: vinse l’oro ai Giochi Olimpici americani sulla distanza dei 5.000 metri, nessuno nel suo paese aveva mai fatto tanto, nessuno, tuttora, è riuscito a imitarlo. Africano di nascita Venuste ormai è bolognese d’adozione (sapevate che i suoi figli giocano nelle giovanili della Pianorese calcio?) ed è la persona ideale per presentare EtniCus, un momento di sport comune tra gli universitari che arrivano da tutto il mondo.
Per partecipare alla manifestazione, che il Cus Bologna ha fissato per il 24 ottobre nel complesso di via del Terrapieno (dalle 10,30 alle 17), basta essere iscritti all’Alma Mater Studiorum ed essere stranieri.
Sono attesi giovani provenienti da almeno una decina di paesi esteri tra i quali Cina, Camerun, Perù, Albania, Moldavia, Repubblica Ceca. L’idea è molto semplice: i giovani partecipanti daranno vita a una giornata di gioco, mettendosi in discussione con il tennis, il basket, il calcio a cinque e il volley.
Non solo sport, però, perché ogni realtà avrà a disposizione uno stand organizzato in collaborazione con le associazioni culturali dei cittadini stranieri residenti in città.
Un vero e proprio banchetto per presentare le proprie caratteristiche, dalla gastronomia all’arte, dal folklore alla storia. Giocando e incontrandosi i giovani stranieri dell’Alma Mater Studiorum avranno la possibilità di far conoscere la loro storia, conoscere quella di altri paesi e integrarsi con la città nel modo più veloce, semplice e immediato.
EtniCus: basta la parola anche perché si tratta di una manifestazione che il Cus Bologna di Francesco Franceschetti potrebbe riprendere e riproporre anche in futuro.