Sono previsti più di quattrocento giovani di almeno una ventina di comunità differenti che sabato 24 ottobre, dalle 10,30 alle 17, nel complesso universitario di via del Terrapieno, giocheranno a calcio e tennis, volley e basket, senza dimenticare una prova di corsa.
Dalla Cina e al Camerun, dalla Moldavia all’Argentina, dal Perù al Marocco, per sposare la causa del Cus Bologna.
Quale causa? Quella di una migliore integrazione. "Le singole comunità di stranieri – dice Franceschetti – si stanno chiudendo al loro interno. Tutto questo nell’anno in cui l’università di Bologna ha avuto un incremento di matricole pari al 17,5 per cento. Molti di questi vengono da fuori. Lo sport ha un linguaggio universale e immediato: fatto apposta per farsi intendere. Per questo pensiamo di riproporre l’iniziativa anche in futuro".
"Una bellissima iniziativa – gli fa eco Venuste Niyongabo, oro per il Burundi, sulla distanza dei 5.000 metri, alle Olimpiadi di Atlanta -: Bologna si conferma la numero uno".