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Emolinfopatologia:  dal materiale diagnostico l’idea di un corso online

La collaborazione fra il Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Cancro Giorgio Prodi dell’Alma Mater ed il Centro per l’e-Learning e la Formazione Integrata (CELFI) dell’Università di Macerata ha dato vita ad un corso, quasi tutto online, coordinato dal Prof. Stefano A. Pileri.  Il Ministero della salute lo ha riconosciuto con 17 crediti formativi.
Ricercatore L’idea del corso è nata dall’analisi multimediale del materiale quotidianamente diagnosticato dall’equipe di Emolinfopatologia dell’Università di Bologna, diretta dal prof. Stefano Pileri, per il quale il direttore del CELFI, Prof. Pier Giuseppe Rossi e la sua equipe hanno predisposto un ambiente di apprendimento online in grado di riprodurre e rendere fruibili su qualsiasi computer i preparati istopatologici virtuali, realizzati mediante la scansione e la digitalizzazione dei vetrini convenzionali su di un microscopio robotizzato, provvisto di telecamera ad altissima risoluzione.

Si è quindi creato un ambiente web a cui i corsisti (medici, specialisti e specializzandi, ricercatori e dottorandi in Anatomia Patologica, Ematologia ed Oncologia) hanno avuto accesso con autenticazione.

Ogni mese, in tale ambiente, è stato reso visibile un case study, comprendente, in forma anonima, la storia clinica di un paziente, i relativi dati di laboratorio ed i vetrini virtuali di tutte le preparazioni istologiche, immunoistochimiche e molecolari utilizzate per la diagnosi dall’Emolinfopatologia dell’Università di Bologna.

Ogni partecipante ha avuto a disposizione 15 giorni per studiare autonomamente il materiale pubblicato sul sito, negli orari e nei momenti a lui più favorevoli, e altri 7 giorni per formulare la sua diagnosi e confrontarla con quella degli altri corsisti in un web forum.

Una volta inserite tutte le proposte dei partecipanti, gli amministratori del corso hanno pubblicato la loro diagnosi, commentato quelle dei corsisti e fornito una selezione bibliografica pertinente al caso con link su PubMed. Ogni modulo si è concluso con un collegamento in videoconferenza fra docenti, tutor e corsisti.

Al corso è arrivato anche il riconoscimento del Ministero della salute (17 crediti formativi).