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Ravenna: L’ex-istituto Verdi di via Pasolini, nuova sede per l’università

Ha finalmente aperto le porte alla città, dopo un lungo intervento di restauro, l’ex Istituto musicale G.Verdi. All'inaugurazione hanno preso parte il sindaco Fabrizio Matteucci, il vicesindaco Giannantonio Mingozzi, il presidente del Polo Scientifico Didattico di Ravenna Stefano Zunarelli e il presidente di Fondazione Flaminia Lanfranco Gualtieri.
istituto verdi

L'edificio, opera di Camillo Morigia, uno dei più importanti architetti ravennati del Settecento,  venne iniziato nel 1781 e completato due anni dopo. Inizialmente fu adibito a sede delle nuove Scuole Pubbliche Femminili, prima di diventare, per anni, la casa dell’Istituto Musicale Giuseppe Verdi e ora sede dell'Alma Mater.

L’immobile, concesso in comodato d’uso gratuito dal Comune di Ravenna all’Università, ospiterà infatti le lauree magistrali della facoltà di Conservazione dei Beni culturali. In particolare, gli spazi saranno occupati dalla laurea magistrale in Cooperazione Internazionale, dal master Diritti umani e intervento umanitario e dal Centro per gli studi costituzionali, le culture, i diritti e le democrazie. Europa, Eurasia, Mediterraneo. In questo modo la laurea magistrale in Cooperazione, finora ospitata da Giurisprudenza nelle aule dell’ex Seminario arcivescovile di via Oberdan, avrà una sede adeguata al numero di iscritti che nell’a.a. 2008/2009 sono stati 106.

"L’edificio – ha sottolineato il vicesindaco di Ravenna Mingozzi – collegato internamente con gli appartamenti degli studenti a palazzo Guiccioli,  andrà a formare un nuovo piccolo complesso universitario che insieme a quello costituito da palazzo dei Congressi e palazzo Corradini contribuirà fortemente a definire il progetto di università diffusa che si sta delineando in città".

Grande apprezzamento per la ristrutturazione effettuata è stata espressa dal sindaco  Matteucci che ha sottolineato l’importanza della presenza universitaria a Ravenna, strategica, per quanto recente, per la candidatura di Ravenna capitale europea della cultura, ma soprattutto per il rafforzamento dell’identità culturale cittadina.

L’operazione di restauro e adeguamento funzionale dell’edificio, effettuata da Consorzio Ravennate su direzione dell’architetto Massimiliano Casavecchia (Muratoria) e progetto Novostudio, ha consentito di ricavare cinque aule da 40 posti più una sala grande per altri 75-80 posti a sedere e diversi spazi che dovrebbero ospitare gli studi del corpo docente. Nel complesso si tratta di una superficie pari a circa 600 metri quadrati.


I lavori hanno consentito di scoprire e recuperare alcuni ‘gioielli’ di particolare pregio della struttura di via Pasolini "tra cui  - ha annunciato l’architetto Casavecchia – il cornicione della facciata e tutto l’apparato decorativo soprastante il cornicione con statue in pietra raffiguranti teste di leoni, aquile e pigne".

Il costo complessivo dell’intervento è stato sostenuto completamente dall’Ateneo di Bologna.

"Con questo intervento – ha sottolineato Zunarelli - va ad ampliarsi il numero di sedi, alcune anche molto prestigiose, in dotazione all’università. A giorni si aggiungerà anche la sede amministrativa del Polo ravennate in via Baccarini, così che l’insediamento ravennate acquisterà una dimensione adeguata alle nuove esigenze emerse.

Ravenna si caratterizza anche per un’offerta formativa forte, con corsi di laurea tradizionali, quali la magistrale in Ingegneria dei Sistemi edilizi urbani o di Giurisprudenza, ma anche con opzioni di nicchia, come il corso di Cooperazione Internazionale, che sarà ospitato in questa sede e che sta riscuotendo grande interesse perché in linea con le esigenze delle aziende sempre più proiettate verso i mercati dell’Est".
 
Gualtieri ha infine espresso per il futuro l’auspicio di un maggiore dialogo tra istituzioni, Ateneo e territorio a favore dell’insediamento ravennate: "Il territorio ha dato tanto per portare l’università a Ravenna, adesso è tempo che l’Ateneo consolidi il proprio impegno a favore del radicamento di questa realtà".