I laureati 2011 dell’Università di Bologna sono più giovani, in corso e internazionali dei "colleghi" degli altri atenei. E' la fotografia scattata da AlmaLaurea nel XIV Profilo dei laureati. L'indagine ha coinvolto 15.238 giovani usciti dall’Ateneo nel 2011. Tra questi, 8.002 laureati di primo livello (laurea triennale), 4.884 laureati nei percorsi magistrali biennali.
I laureati di primo livello 2011
Il 68% dei laureati di primo livello non ha i genitori laureati; la media nazionale è del 75%. Significa che per la maggioranza dei casi il titolo accademico entra per la prima volta in famiglia, anche se i laureati bolognesi partono da una condizione più avvantaggiata (il 31% ha almeno un genitore laureato contro il 24% del totale). Il traguardo della laurea è raggiunto in media a 25,2 anni (la media nazionale è di 25,7). Elevata è la regolarità negli studi: il 47% conquista il titolo in corso (il 22,5% si laurea al primo anno fuori corso) contro il 38% a livello nazionale. I laureati dell’Università di Bologna di primo livello che hanno svolto tirocini e stage sono il 57%, percentuale leggermente inferiore alla media nazionale (60%). L’esperienza di studio all’estero coinvolge il 14% dei laureati di primo livello (la media nazionale è del 10%).
L’86% dei laureati dell’Alma Mater, contro l’87% della media nazionale, si dichiara complessivamente soddisfatto del corso di studi (il 31% lo è "decisamente"). Alla domanda se si iscriverebbero di nuovo all’Università risponde "sì", ed allo stesso corso dell’Ateneo, il 68% dei laureati, un valore superiore alla media nazionale (66%). Una percentuale che aumenta considerando anche i laureati che si riscriverebbero all’Alma Mater, ma cambiando corso (17%). E dopo la laurea? Il 74% dei laureati dell’Università di Bologna intende proseguire gli studi, meno di quanto avviene nel complesso dei laureati (77%).
I laureati magistrali 2011
I laureati magistrali dell’Università di Bologna portano per la prima volta il titolo accademico in famiglia nel 64% dei casi. L’analisi condotta mette in evidenza che si tratta di giovani che hanno concluso i loro studi in corso nel 56% dei casi – e altri 30 su cento terminano gli studi con un anno di ritardo – contro il 47% della media nazionale. L’età media alla laurea nel complesso dei laureati magistrali dell’Università di Bologna del 2011 è di 26,9 anni (la media nazionale è di 27,8 anni).
Si riscontra una consistente quota di chi fa esperienza di stage: 52 laureati magistrali dell’Università di Bologna su cento (a livello nazionale è il 54,5%). Il 21% compie esperienze di studio all’estero (oltre la metà con Erasmus o altro programma Ue): una quota elevatissima se si considera che la media nazionale è del 15,5%. L’esperienza universitaria compiuta con la laurea magistrale risulta ampiamente apprezzata (sono decisamente soddisfatti 34 laureati su cento, altri 53,5 esprimono comunque una valutazione positiva). Tanto che 73 laureati su cento la ripeterebbero. Da segnalare che anche al termine degli studi magistrali rimane elevata la quota di chi intende proseguire la formazione: il 39% (in particolare, il 15% vuole fare il dottorato di ricerca).
I laureati a ciclo unico 2011
L’approfondimento fa riferimento ai 1.680 laureati 2001 delle lauree a ciclo unico coinvolti nell’indagine. Si tratta di laureati più favoriti dall’ambiente familiare di provenienza, che li vede uscire nel 47% dei casi da famiglie con almeno un genitore laureato, quasi tutti con diploma liceale (91%). Arrivano al traguardo a 26,4 anni (la media nazionale è 26,7). Il 46% ha fatto esperienza di stage (a livello nazionale è il 42%). Il 23% ha fatto esperienza di studio all’estero (la media nazionale è del 17%). L’esperienza universitaria compiuta con la laurea specialistica a ciclo unico risulta ampiamente apprezzata (sono decisamente soddisfatti 36 laureati su cento, altri 54 esprimono comunque una valutazione positiva). Tanto che 78 laureati su cento la ripeterebbero.
Da segnalare che anche al termine degli studi magistrali rimane elevata la quota di chi intende proseguire la formazione: il 61%. Questo avviene in particolare per effetto dei percorsi formativi obbligati dopo la laurea in Medicina e Giurisprudenza per l’accesso alle professioni.