Si apre con lo spettacolo "O a Palermo o all’inferno - Lo sbarco di Garibaldi in Sicilia" il progetto "Mimmo Cuticchio. La Voce del Cunto" inserito nel programma della venticinquesima edizione de La Soffitta. Questa sera e domani, alle 21,30, nella Sala InterAction del Teatro Arena del Sole, l'Associazione Figli d'Arte Cuticchio racconterà e metterà in scena lo sbarco dei Mille in Sicilia, in uno spettacolo realizzato nell’ambito delle celebrazioni per l’Unità d’Italia.
Mimmo Cuticchio è il più importante erede della tradizione dei cuntisti siciliani e dell'arte del puparo nel teatro dei Pupi siciliani, oggi iscritto tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità dell'Unesco. Il progetto presentato da La Soffitta prevede anche un incontro con il celebre cuntastorie, coordinato da Piersandra Di Matteo e Nico Staiti: domani, giovedì 7 febbraio, alle 16, presso i Laboratori delle Arti.
Il cunto e l'impresa garibaldina
Il ritmo del cunto, di origine antichissima, scandisce l’epopea ripercorrendo i contatti, le reti di relazioni, le rivolte, le spedizioni dell’impresa garibaldina, focalizzata sui particolari della lunga marcia di Garibaldi da Quarto a Palermo.
Su un palco immerso nel buio, con solo una luce fioca a illuminare la scena, si dipanano le vicissitudini dei protagonisti, senza nessun sipario a coprire le mosse del maestro Cuticchio, che gestisce entrate e uscite di oltre sessanta pupi, e la cui capacità affabulatoria di contastorie, insieme alle modulazioni, alla passione nella sua voce, immerge il pubblico nell’episodio storico. Un evento che apre alla storia, quella vera, su cui Cuticchio si è scrupolosamente documentato, portandolo a costruire uno spettacolo di grande rigore, al contempo aperto alla visionaria libertà del teatro.
I pupi e il cuntastorie
Come in molti altri lavori di Cuticchio, i pupi, oltre a occupare il loro spazio scenico, sconfinano e sono spesso mossi a vista. Partecipano, discutono, esaminano, danno voce ai vinti e ai vincitori, disseppelliscono i nodi e le contraddizioni della storia con il sospetto che dietro al legno, ai metalli, alle stoffe di cui sono fatti si nasconda una simbologia da cui trarre ancora una conoscenza fruttuosa. E la città di Palermo è presente prima con le sue bellezze, poi con le sue rovine.
Il ritmo del cunto di origine antichissima scandisce l’epopea di tutti i tempi. Mimmo Cuticchio, il più noto cuntastorie del nostro tempo, questa volta tesse un tappeto coloritissimo di immagini non più legate alle avventure dei Paladini di Francia ma a Giuseppe Garibaldi, cittadino del mondo, innamorato della libertà, le cui imprese portarono al collasso del Regno delle Due Sicilie e contribuirono all’unificazione politica della penisola italiana. Il 1860 fu l’annus mirabilis del Risorgimento. Le imprese di Garibaldi e il sogno di aggregazione hanno dato un significato universale all’avventura umana dell’Eroe dei due mondi, che ha affascinato romanzieri e poeti e conquista ancora oggi quanti credono nella forza animatrice dell’ideale.