Cosa accade quando il pubblico a cui vuole parlare la letteratura è composto da lettori non ancora formati, ma anzi - qui la loro ricchezza - formabili? Per cogliere gli sviluppi recenti della letteratura per l'infanzia e l'evoluzione dei suoi supporti verso il digitale è indispensabile analizzare le specificità geografiche, ma anche suggerire le comparazioni tematiche, indagando cosa in questi libri venga raccontato ai ragazzi e come.
Il ruolo dell'illustrazione diventa quindi essenziale, non solo come accompagnamento visivo della parola, ma come più ampia metafora del reale e come mezzo di superamento delle barriere linguistiche e concettuali. E in filigrana traspare sempre il mondo adulto, che crea e produce questo tipo di letteratura, ma anche che la esamina e ne scrive: di tutti questi aspetti si vuole occupare il Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Alma Mater nel convegno "Children's literature: 50 years of book for children around the world".
Nella giornata del 28 marzo - organizzata in collaborazione con la Fiera del Libro per ragazzi di Bologna e ospitata all'interno del Dipartimento di Scienze dell'Educazione - studiosi, esperti e docenti porteranno esperienze e studi provenienti da moltissime aree geografico-culturali: Canada, Russia, Spagna, Corea del Sud, Venezuela e altre ancora. In particolare, un intervento, tenuto da Asa Warquist dell'Università di Stoccolma, offrirà una panoramica sulla letteratura svedese per l'infanzia, a cui è dedicata questa edizione della Fiera del Libro per ragazzi.
Il primo incontro del convegno sarà affidato, insieme alla collega Emy Beseghi, ad Antonio Faeti, a lungo docente all'Alma Mater e primo Ordinario della cattedra di Letteratura per l'infanzia in Italia. Per dare il giusto rilievo al genere letterario, al suo insegnamento e in particolare agli studi eseguiti proprio dal professor Faeti, sta per nascere a Bologna il Centro di Ricerca di Letteratura per l'infanzia, il primo nel suo genere, che aprirà le porte presso il Dipartimento di Scienze dell'Educazione "Giovanni Maria Bertin".