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Innnovazione e giustizia: un incontro a Palazzo Pepoli

Il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna e il gruppo di lavoro Innovazione per Area organizzano una giornata di approfondimento e discussione per sviluppare una riflessione a più voci sul tema dell’innovazione giudiziaria

"L’innovazione come governance. Gli uffici giudiziari e il loro territorio" è il titolo del workshop, organizzato dal Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna e dal gruppo di lavoro Innovazione per Area, che si terrà il 25 maggio al Museo della Storia di Bologna. Una giornata di approfondimento e discussione con l’obiettivo di sviluppare una riflessione a più voci sul tema dell’innovazione giudiziaria, scegliendo come assi cartesiani il concetto di territorio e quello di accountability.

Oggi i temi di innovazione e giustizia rispetto ai vari territori italiani sono quanto mai cruciali. Se il nostro paese è uno, le realtà territoriali di cui si compone sono plurime: a differenti culture, tradizioni, problemi economici e sociali corrisponde inevitabilmente una diversa domanda di giustizia, ovvero di tutela di diritti. Alla differenza di problemi, che si evidenzia tra un territorio e l’altro, si unisce la diversa resa della giustizia, per tempi, qualità e modalità organizzative.

Inoltre esiste un gap fra l’organizzazione formale, sancita dalle regole scritte, e il funzionamento reale. Da un lato, i meccanismi di accountability ("rendere conto") di carattere giuridico sono innestati nell’organizzazione formale del lavoro dei magistrati e degli amministrativi; dall’altro, quando, nella realtà, ci si ritrova a "fare delle cose insieme" (ad esempio, quando l’Università e un ufficio giudiziario siglano un accordo, auto-vincolandosi in un "gioco istituzionale" di carattere cooperativo, volto alla soluzione di un problema comune) non avviene soltanto uno scambio di mutui benefici tra diversi soggetti, ma si attivano meccanismi di accountability di ordine sociale, istituzionale, pubblico.

Alla perdita del centralismo del Ministero della Giustizia, non più detentore del monopolio della gestione di beni, mezzi e idee, si aggiunge l’esigenza crescente dei territori che vedono nella giustizia parte integrante del proprio tessuto economico e sociale: solo le differenti esperienze sul territorio possono aiutare a sciogliere il nodo creato da una visione accentratrice, ormai superata.

È a livello locale, quindi, e non nazionale che è possibile coinvolgere, facendo rete, la società civile organizzata, quindi i cittadini, nella discussione e nella valutazione delle politiche giudiziarie. In altre parole, il problema dell’amministrazione della giustizia italiana può cercare la propria soluzione soltanto dal paese stesso, ovvero dalle singole realtà locali, valorizzando nuove reti di relazioni e conoscendo le esperienze del territorio per innovare e trasmettere innovazione.