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Riscaldamento globale e il futuro delle risorse idriche in Europa

Un convegno promosso dal Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Bologna affronta il tema degli strumenti economici nella gestione delle risorse idriche, con particolare riferimento alle problematiche legate ai regimi di forte scarsità d’acqua che potrebbero verificarsi in futuro e che andrebbero a colpire in primis il settore agricolo

Questo pomeriggio, dalle 14 alle 17, la Scuola di Agraria e Veterinaria (viale Fanin, 46 - Bologna) ospita il convegno "Strumenti economici per la gestione dell’acqua in condizione di scarsità: una prospettiva europea sui mercati dell’acqua". Il convegno prevede l’intervento di relatori italiani e europei, con una discussione finale sul futuro della gestione delle risorse idriche. L’evento è organizzato all’interno del progetto europeo Water Cap & Trade, IWRM–NET, finanziato per la parte italiana da ISPRA. La partecipazione all'evento è gratuita.

Un numero crescente di climatologi e idrologi sostiene che nei prossimi decenni il riscaldamento globale causerà un significativo impatto sul ciclo idrologico dell’intero pianeta. In particolare, i ricercatori sono convinti che il bacino del Mediterraneo sarà particolarmente colpito da questo mutamento. In quest’area, nelle future stagioni estive, è previsto un calo delle precipitazioni ed un aumento medio delle temperature che altereranno il regime idrologico dei fiumi e la rigenerazione delle falde acquifere. Periodi di basso regime idrico diverranno sempre più frequenti e duraturi e l’effetto di questo mutamento climatico sarà ancora più marcato nelle regioni montuose e collinari mediterranee (ad esempio in Italia, Spagna o Francia), a causa della riduzione delle precipitazioni nevose.

Con tali premesse il rischio di deficit idrici strutturali e di siccità è destinato a divenire più frequente, mettendo a rischio l’attuale sistema di gestione e distribuzione dell’acqua. In tale contesto, la creazione di meccanismi di quote di estrazione successivamente scambiabili ("mercato dell’acqua") può aiutare a contrastare gli effetti negativi delle potenziali crisi idriche che si dovranno affrontare in futuro. L’uso infatti di un approccio "cap and trade" (simile a quello che avviene con lo scambio di quote di emissione di anidride carbonica) potrebbe da un lato garantire la tutela dell’ambiente come richiesto dalla Direttiva Europea Acque, dall’altro favorire la flessibilità nell’allocazione delle risorse idriche (migliorandone l’efficienza) e prevenire possibili conflitti per il controllo di questa preziosa risorsa.