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L'infanzia a rischio scomparsa

Il video "Corpi Bambini. Sprechi di infanzie", realizzato da Mariagrazia Contini e Silvia Demozzi, denuncia il rischio di "scomparsa dell’infanzia", categoria sociale e culturale che l’umanità ha faticosamente conquistato da pochi secoli
L'infanzia a rischio scomparsa

I corpi dei bambini e delle bambine stanno diventando lo specchio inconsapevole dello spirito culturale del loro tempo: "contenitori" adultizzati nei modi e nei desideri, trofei da sfruttare nella loro perfezione in miniatura; corpi consumatori, oggetti tra i loro oggetti, vittime di pesanti condizionamenti e asserviti alle logiche di mercato.

È il tema al centro del video "Corpi Bambini. Sprechi di infanzie" realizzato da Mariagrazia Contini e Silvia Demozzi, che sarà presentato venerdì prossimo, 25 ottobre, ore 18, alla Cineteca di bologna. Alla presentazione ci saranno Luigi Guerra, direttore del Dipartimento di Scienze dell'Educazione, Luigi Fadiga, garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Emilia-Romagna e il giornalista e scrittore Giovanni Floris, che dialogherà con le autrici.

"Corpi Bambini" sottolinea il rischio di "scomparsa dell’infanzia", categoria sociale e culturale che l’umanità ha faticosamente conquistato da pochi secoli. Molte sono le infanzie che abitano i diversi contesti, così come molti sono i contesti che si intrecciano in una stessa porzione di mondo. Accanto alle infanzie accudite e curate, ci sono quelle "troppo" curate, iper-protette, i cui desideri vengono esauditi in anticipo; ma ci sono, anche, le infanzie affamate e lasciate morire, che abitano le fogne di alcune città o maneggiano con inconsapevole naturalezza una bomba e un fucile. Ci sono le infanzie inserite nella promiscuità dei grandi ed esposte ai loro stessi condizionamenti socio-culturali. Ci sono le infanzie "adultizzate" (bambini e bambine che vestono come i grandi, che parlano come i grandi, che "sanno" come i grandi, che hanno ritmi frenetici come i grandi) e infanzie "spettacolarizzate" (bamibine e bambini talentuosi, belli, simpatici, da esibire, ricavandone business).

Il video denuncia questa situazione e gli stili che vi sono impliciti e richiama genitori, insegnanti, educatori e, in generale, tutta l’umanità adulta a salvaguardare l’infanzia, perché il rischio della sua scomparsa  costituisce una minaccia di incuria e di violazione dei diritti dei bambini e delle bambine, ma anche una minaccia di impoverimento e di involuzione per la nostra società e la nostra cultura.