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Gli studenti della Scuola di Scienze Politiche contro hacker e pirati: a Forlì vanno in scena esercizi di diplomazia

I partecipanti del NATO Model Event 2013, in veste di rappresentanti degli Stati membri del Consiglio Nord Atlantico, si sono cimentati nella difficile arte del negoziato internazionale in situazione di crisi
Gli studenti della Scuola di Scienze Politiche contro hacker e pirati: a Forlì vanno in scena esercizi di diplomazia

Venerdì 17 maggio 2013, ore 10: è in corso una riunione del Consiglio Nord Atlantico (NAC) della Nato, quando il sistema informatico dell’Alleanza è oggetto di un pericoloso attacco informatico. Drammatiche le conseguenze: in diverse località scoppiano disordini, esperti internazionali prefigurano una paralisi per l’economia dei paesi membri. Ma non è finita: due ore dopo è il Golfo di Aden ad essere colpito da un grave atto di pirateria, questa volta non virtuale, che minaccia di provocare destabilizzanti effetti a catena sull’intera area. Il NAC è sotto pressione, deve trovare una soluzione efficace e largamente condivisa in tempi brevi.

E' in questo (virtuale) scenario catastrofico che si è aperta la settima edizione del NATO Model Event, una simulazione dei lavori del Consiglio Atlantico della NATO dove gli studenti, in veste di rappresentanti degli stati aderenti, devono discutere e decidere come reagire in un contesto prefigurato di crisi internazionale. L’evento è organizzato dalla sede forlivese della Scuola di Scienze Politiche dell'Alma Mater e dal Comando Alleato Trasformazione (ACT, con sede a Norfolk, Virginia, USA), dall’anno accademico 2006-2007.

"Si tratta di un gioco, certo", spiega Mario Del Pero, docente di Storia americana e responsabile del progetto,  "ma che fa imparare molto ai nostri ragazzi. È sicuramente un’esperienza impegnativa, basti pensare che tutta la simulazione si svolge in lingua inglese". Un’esperienza ormai consolidata, frutto di un accordo di lungo periodo con ACT. "L’Università di Bologna, e nello specifico la sede 'Roberto Ruffilli' - aggiunge Sonia Lucarelli, docente Unibo che cura la preparazione degli studenti di Forlì - è l’unica università italiana ad avere una collaborazione di questo tipo con il commando Nato, e una delle poche in Europa".

La simulazione avviene nel contesto del Memorandum d'intesa tra l’Università di Bologna e il Comando Alleato Trasformazione (Supreme Allied Commander Transformation – SACT), siglato nel 2007, che prevede due attività principali: il Nato Model Event, rivolto agli studenti, e un convegno annuale internazionale tra esperti di sicurezza e difesa. All’evento prendono parte studenti provenienti dall’Ateneo bolognese e da altre sedi universitarie, sia italiane (quest’anno Milano e Pavia) che straniere (Johns Hopkins Bologna, Bath, Cork, Lisbona, Lubiana).

I partecipanti sono impegnati in due intense giornate durante le quali possono mettere in pratica, con i loro studi di diplomazia internazionale, la politica estera dei paesi che rappresentano e il funzionamento della NATO. Non solo: un gruppo di studenti riveste il ruolo della stampa internazionale, producendo video, comunicati stampa e interviste che movimentano l’andamento della discussione tra i rappresentati degli stati. Lo scenario è reso tanto più realistico dall'uso di fonti multimediali e dalla proiezione di notizie di agenzia, cartine interattive e video televisivi.

Durante lo svolgimento della simulazione una commissione di docenti seleziona gli studenti migliori per comporre una delegazione della Scuola da inviare ad evento analogo in altra sede. Per tre edizioni gli studenti scelti hanno rappresentato l’Alma Mater presso la Nato Model Conference di Washington, ottenendo numerosi riconoscimenti di merito.

La collaborazione con l'ACT nel tempo si è intensificata e ha portato diversi studenti della Scuola di Scienze Politiche Unibo a svolgere tirocini e attività di più lungo periodo presso il comando di Norfolk. Da due anni, inoltre, si è tradotta anche nell’organizzazione a Bologna di un convegno internazionale di esperti, che ha prodotto pubblicazioni e una rete permanente di dialogo sui temi relativi al futuro dell’Alleanza Atlantica.