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Human Rights Nights arriva a Ravenna

Nuova tappa del tour nel campus della Romagna del festival dedicato ai diritti umani. In programma proiezioni, musica e incontri, sempre a ingresso gratuito
Continua il viaggio nei campus della Romagna dell'Alma Mater di Human Rights Nights, il festival dedicato ai diritti umani. Nell’ambito delle attività di anteprima della settima edizione del Festival delle Culture (7, 8 e 9 giugno), il festival arriva Ravenna giovedì 30 magigo. L'inaugurazione è in programma per le 17 presso Casa Matha, con la proiezione del video "Educare alla Pace – Interventi di Cooperazione Internazionale della Regione Emilia Romagna".

Alle 18,30 dello stesso giorno verrà proiettato il film "Frantz Fanon: black skin, white mask" di Isaac Julien, studio pioneristico sull’impatto psicologico del razzismo sia sul colonizzato che sul colonizzatore, e a seguire il film "Number 9" di Sara Creta che racconta di come lasciare il proprio paese di origine a volte si possa morire. Al termine della proiezione interverranno la regista, Gustavo Gozzi (Università di Bologna) e Barbara Sorgoni (Università di Bologna).

Alle 21 la serata si concluderà con la proiezione del film "La Pirogue" di Moussa Tourè. Presentato nella sezione Un Certain Regard del penultimo Festival di Cannes, il film si concentra sulla figura del capitano di una piroga costretto suo malgrado a traghettare trenta disperati in cerca di fortuna. In apertura al film, AfricanBamba presenterà una performance musicale Djembe e Vocals di Seydou Kienou, griot dal Burkina Faso.

Venerdì 31 maggio il programma proseguirà, sempre presso Casa Matha, alle 18 con la proiezione del documentario "Isqat al nizam - ai confini del regime" di Antonio Martino che vuole raccontare, con note amare e allo stesso tempo toccanti, la nascita della primavera siriana. Al termine della proiezione interverranno il regista e i professori Giuseppe Cecere e Francesca Biancani (Università di Bologna).

La tappa ravennate del festival si concluderà alle 20 con la proiezione del film "Roadmap to apartheid" di Ana Nogueira e Eron Davidson in cui i registi, basandosi sulla loro conoscenza diretta, osservano da vicino l’apartheid.