Laboratorio Staveco, in mostra i progetti per un nuovo polo universitario tra centro storico e collina
Nell’Aula Magna di Santa Lucia sono esposte le idee per la riqualificazione dell’ex area militare elaborate da un team di ricercatori dell’Alma Mater in collaborazione con 14 studi di giovani architetti. La mostra sarà visibile in concomitanza con il ciclo di lezioni "I Classici" tutti i giovedì sera di maggio e il 13 maggio in occasione della proiezione del film "Francesco Guccini. La mia Thule"
Idee, proposte, suggestioni. Sono i progetti del "Laboratorio Staveco" per la riqualificazione dell’ex area militare in mostra nell’Aula Magna di Santa Lucia, elaborati dai ricercatori del Dipartimento di Architettura e del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Alma Mater in collaborazione con 14 studi italiani di giovani architetti e con il Comune di Bologna.
L'area ex Staveco costituisce un’irripetibile opportunità per la città di Bologna: attraverso quest'area è infatti necessario passare per ricostruire quel rapporto tra città e collina che l'uso militare ha impedito – ma contemporaneamente preservato - per molti anni.
L'area, oggi di proprietà demaniale, è stata oggetto negli ultimi anni di un approfondito confronto tra Agenzia del Demanio e Comune di Bologna, che ha portato alla definizione delle previsioni urbanistiche oggi contenute nel Piano strutturale della città.
Il Comune si è rivolto all'Università per definire una prima ipotesi progettuale di riqualificazione (masterplan) che restituisca l'area pedecollinare alla città con funzioni di eccellenza che contribuiscano nel migliore dei modi all'obiettivo di riappropriazione urbana e di ricostruzione di rapporti ambientali che quest'area merita. L’Ateneo, con il "Laboratorio Staveco", ha impegnato una trentina di ricercatori che, integrando competenze che vanno dalla progettazione architettonica alla ingegneria strutturale, dalla storia dell’architettura al restauro, dall’urbanistica alla progettazione del paesaggio (Dipartimento di Scienze Agrarie), hanno messo a punto il masterplan e l’articolazione del programma dimensionale e funzionale dell’area.
La raccolta di riflessioni e progetti, esposti e presentati in questa fase, riguarda l’ipotesi di realizzazione di un nuovo polo universitario in grado di ospitare funzioni di carattere marcatamente internazionale: un collegio d'eccellenza, un istituto di studi avanzati e una residenza per visiting professor, un centro linguistico, un faculty club, una residenza per giovani talenti, un centro interreligioso, nonché spazi per studenti e una mensa. Nello spirito di integrazione tra diverse funzioni e utilizzatori che solo può garantire il successo di una operazione di questa portata, vengono anche progettate alcune dotazioni di attrezzature e spazi collettivi che consentano un pieno inserimento delle nuove funzioni nel contesto urbano, quali il sistema degli spazi aperti pubblici, i parcheggi, una struttura per la scuola d'infanzia, attrezzature sportive.
I progetti tengono inoltre conto della necessità di valorizzare il patrimonio edilizio esistente e privilegiano la salvaguardia degli edifici vincolati dalla Soprintendenza. Di strategica importanza per le relazioni con la collina e il centro storico sono il recupero degli spazi verdi e la cura particolare degli ambiti naturali con la creazione di una passeggiata pubblica per connettere San Michele in Bosco al centro storico.
Il gruppo di ricerca ha definito il masterplan generale dell'area e le linee guida progettuali da adottare in collaborazione con gli Uffici tecnici del Comune di Bologna.
Seguendo alcuni precisi criteri - predominanza di architetti under 40, chiara fama nazionale e internazionale, presenza di progettisti formatisi presso l’Ateneo di Bologna - i ricercatori dell’Alma Mater hanno invitato 14 studi italiani di architettura a un confronto progettuale sull’area. La mostra in Aula Magna di Santa Lucia raccoglie loro proposte, sviluppate tenendo conto delle linee guida emerse nel confronto con Ateneo e Comune.
I progetti saranno visibili in concomitanza con il ciclo di lezioni "I Classici" del centro studi per la Permanenza del classico "Res Novae – Rivoluzioni" (9, 16, 23, 30 maggio, ore 21) e in occasione della proiezione del film "Francesco Guccini. La mia Thule" il 13 maggio alle 21. I progetti saranno esposti nel mese di giugno presso l’Urban Center.