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Lavoravo all'Omsa: con gli attori del Teatro Due Mondi e un’attrice ex operaia dell’Omsa

Ai Laboratori delle Arti uno spettacolo che racconta, inspirandosi al Brecht di "Santa Giovanna dei Macelli", la chiusura nel luglio 2010 della fabbrica Omsa di Faenza, delocalizzata in Serbia, che ha portato 346 operai - di cui 320 donne - a perdere il lavoro
Lavoravo all'Omsa: con gli attori del Teatro Due Mondi e un'attrice ex operaia dell'Omsa

La compagnia Teatro Due Mondi di Faenza presenta ai Laboratori delle Arti, in prima nazionale, lo spettacolo "Lavoravo all'Omsa", intreccio di due storie: il racconto della chiusura della fabbrica Omsa di Faenza per delocalizzazione (nel luglio 2010, 346 operai coinvolti, dei quali 320 donne) e il dramma di Brecht "Santa Giovanna dei Macelli", storia di operai in rivolta nella crisi del 1929.

Lo spettacolo, in programma venerdì 3 maggio, alle 21, sul palco dei Laboratori delle Arti (l'ingresso è gratuito), si inserisce nell’ambito del più ampio progetto de La Soffitta 2013 "Teatro e comunità", a cura di Cristina Valenti con la collaborazione di Giada Russo, dedicato a esperienze artistiche che interagiscono con diverse espressioni di comunità.

In un allestimento scenico minimale, attori e attrici del Teatro Due Mondi sono in scena insieme a una delle operaie che hanno vissuto la chiusura della storica fabbrica faentina per delocalizzazione e hanno preso parte all’esperienza delle Brigate Teatrali Omsa. Lo spettacolo intreccia riferimenti tratti da "Santa Giovanna dei Macelli" a elaborazioni originali del gruppo: il testo brechtiano si attualizza attraverso le storie delle operaie dell’Omsa. Le due vicende si alternano in un continuo rimando di situazioni che utilizzano canzoni di origine popolare appartenenti alla tradizione dei canti di lavoro e di lotta. Pur nella diversità dei contesti storici, lo spettacolo pone l’accento sulle logiche economiche e imprenditoriali che schiacciano il diritto al lavoro rimarcando le similitudini tra la crisi economica del 1929 ritratta da Brecht e quella vissuta oggi, in un’epoca di globalizzazione, dalle operaie Omsa.

Il progetto include la performance che ha dato origine allo spettacolo e che animerà, il giorno successivo, il tratto pedonale di via d’Azeglio: "Brigate Teatrali Omsa", azioni di strada con la partecipazione di ex operaie Omsa, attori e non attori. Coordina Alberto Grilli.

Le Brigate Teatrali Omsa
Nel 2010 una decisione di strategia imprenditoriale colpisce il mondo del lavoro di Faenza
. L’Omsa delocalizza l’attività produttiva in Serbia. Trecentocinquanta lavoratori (di cui trecentoventi donne) perdono il posto di lavoro. In questo scenario sono nate le Brigate Teatrali, a seguito di un laboratorio ideato dal Teatro Due Mondi che ha coinvolto le operaie nel tentativo di conciliare due bisogni diversi. Uomini e donne di teatro cercavano un contatto umano come ponte per uscire dalla sala prove, arrivare al centro della vertenza e conoscere personalmente i lavoratori dell’Omsa. Le operaie cercavano un megafono non istituzionale che desse voce e corpo alle loro paure e alla loro solitudine.

Questi diversi punti di partenza sono stati il motore di una macchina teatrale che si è mossa nelle strade e nelle piazze delle città italiane con azioni improvvise e inaspettate. Le Brigate teatrali sono una performance di strada, una sequenza di interventi teatrali "scanzonati e poetici, mai rivendicativi". In oltre due anni di attività le Brigate sono state ospitate in molte città italiane e oggi le operaie Omsa sono un simbolo di lotta per la tutela del diritto al lavoro.

Il Teatro Due Mondi
Il Teatro Due Mondi nasce nel 1979. In più di trent’anni di attività ha portato sulle scene e nelle strade di oltre trenta Paesi l’invenzione di un teatro che unisce artigianato scenico e visione politica
attraverso Marquez e Brecht, Orwell e Jarry, le favole per l’infanzia e i canzonieri popolari. Alla ventina gli spettacoli prodotti (teatro di strada, teatro per ragazzi e per adulti) il gruppo ha affiancato negli ultimi due anni i progetti di intervento e partecipazione civile dedicati alle operaie licenziate dell’Omsa e ai rifugiati politici, che gli sono valsi il premio Torototela 2010 indetto dalla Regione Piemonte e il premio Generazioni 2012 indetto da "LiberEtà", rivista mensile di Spi-Cgil.